Sono al sicuro le prime due pazienti oncologiche ucraine che saranno curate al Sant’Orsola: hanno 17 mesi e 16 anni

Curate al Policlinico Sant’Orsola di Bologna le prime due pazienti oncologiche giunte dall’Ucraina ieri sera: una piccola di 17 mesi e una ragazza di 16 anni. Atterrate all’aeroporto Guglielmo Marconi con volo dalla Polonia, sono state accolte da una squadra del 118 con tre mezzi di soccorso.

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l'arrivo all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna

Con un volo proveniente dalla Polonia, sono atterrate ieri sera all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna le prime due piccole pazienti oncologiche ucraine che saranno curate all’IRCCS Policlinico Sant’Orsola.

Ad attendere una bimba di soli 17 mesi, accompagnata dalla mamma e dalla nonna, e una ragazza di 16 anni giunta in Italia assieme alla madre e al fratello di 13, c’erano una squadra del 118 con tre mezzi di soccorso: da qui la bimba è stata subito trasferita nel Reparto di Oncoematologia Pediatrica, dove presto sarà ricoverata anche l’altra paziente  – ospite al momento della Casa Gialla di Ageop – per iniziare le terapie di cui hanno immediato bisogno.

Per i famigliari era già pronto l’alloggio che li ospita, messo a disposizione dall’associazione Ageop Ricerca che ha seguito i casi sin dal primo momento, entrando in contatto direttamente con i medici che nel Paese in guerra avevano in cura le due piccole pazienti, con la Caritas ucraina e con la Caritas in Polonia, dove le due famiglie sono giunte senza seguire i corridoi umanitari ritenuti non sicuri. La bimba, proviene da Kiev, ha raggiunto la città polacca di Katowice con l’auto di famiglia guidata dalla madre, mentre l’adolescente è fuggita con la mamma e un fratello a piedi da Žytomyr, per poi proseguire il viaggio con un pullman.

A coordinare l’arrivo delle bambine dalla Polonia è stata la Centrale Remota per le Operazioni di Soccorso Sanitario (CROSS) che fa capo alla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna, mentre l’AGEOP ha mantenuto i rapporti con le famiglie grazie al ponte creato dalla Caritas polacca e dalla Caritas ancora operante in Ucraina.

“E’ stata una grande emozione vedere atterrare l’aereo e abbracciare le famiglie. Non dimenticherò le parole della nonna della piccola di soli 17 mesi che mi ha riconosciuta dalla voce: ‘Allora sei tu la persona che mi ha guidata al telefono durante le tappe del viaggio’. Saperli adesso al sicuro è una grande consolazione – sottolinea la direttrice di Ageop Ricerca Odv, Francesca Testoni – anche se il mio pensiero è a tutti i bambini e alle loro famiglie che sono ancora intrappolati dalla violenza di questo folle conflitto. Ageop ha messo a disposizione le case per le due famiglie e al loro arrivo in Pronto soccorso c’erano psicologhe e mediatrice culturale ad aspettarli. Sono molto provati e avranno bisogno di molto sostegno, noi siamo attrezzati per questo tipo di accoglienza e tutti i volontari e lo staff di Assistenza dell’Associazione faranno ogni sforzo per restituire loro un poco di serenità”.

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