E’ una lettera dura quella che il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli ha inviato nei giorni scorsi al presidente della Fondazione CR di Carpi, Corrado Faglioni, e a tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e di Indirizzo dell’ente. Una missiva nella quale il primo cittadino puntualizza gli impegni presi – e al momento disattesi – dalla Fondazione: dal polo universitario al Palazzetto dello Sport.
“Nell’incontro del 3 dicembre scorso – scrive il sindaco – all’assessore Riccardo Righi e al sottoscritto venivano puntualizzate alcune cose, tra cui l’assicurazione che sarebbe proseguito in maniera regolare il percorso per arrivare alla realizzazione del polo tecnologico e della Università. Ciò avveniva dopo che l’assessore Righi e io avevamo fatto notare come il permesso di costruire giaceva da diverse settimane negli uffici comunali competenti, senza essere stato ritirato, nonostante gli accordi presi illo tempore, di seguire l’iter autorizzativo e permettere l’avvio dei lavori nel settembre 2021.
Nella stessa riunione, alla richiesta di tempistiche precise sul palazzetto dello sport, necessarie anche per coordinare gli investimenti che il Comune ero pronto a fare dal punto di vista viabilistico, venivamo rassicurati – dall’intero CdA della Fondazione – che a breve si sarebbero avviate le procedure per individuare e acquisire il terreno su cui collocare l’opera entro gennaio 2022, come da impegni assunti nel protocollo di intesa, rimandando a una seconda fase la realizzazione dell’opera. Questo punto è stato ampiamente disatteso. Ho voluto sottolineare tale punto perché è evidente che l’attuale Consiglio di Amministrazione sta assumendo impegni che dovranno essere poi rispettati dal prossimo CdA. Infine, nella stessa riunione veniva evidenziata la necessità di una conferenza stampa per spiegare le motivazioni dei ritardi nel cantiere dell’Università, che purtroppo si è svolta in ritardo e solo dopo un articolo di stampa”.
Il timore che il sindaco evidenzia nella lettera è che “gli impegni assunti in modo reciproco rimangano semplicemente solo sulla carta, non permettendoci di programmare in modo efficiente Le opere pubbliche correlate e necessarie per finalizzare gli obiettivi comuni”.
Bellelli rigetta poi con forza l’accusa secondo cui la Fondazione sarebbe vista come un bancomat bensì, “in un sano rapporto di collaborazione e fiducia tra enti gioca un ruolo fondamentale il rispetto degli impegni presi, in modo da garantire risultati ottimali nella gestione e programmazione degli stessi, per le rispettive competenze. Questo, a nostro avviso, non è sinonimo di utilizzare una fondazione come “bancomat dei comuni”, come alcuni affermano, ma solo una richiesta di onorare gli impegni assunti”.
La missiva si chiude poi con un appello al CdA di “mantenere fede agli impegni, con la richiesta di comunicare ai sindaci e alle nostre comunità un cronoprogramma sull’attuazione degli impegni sottoscritti. Questo permetterebbe di comprendere con precisione quali di questi ricadrebbero nella responsabilità del prossimo Consiglio di Amministrazione”.
J.B.