Il concerto parigino che si è svolto all’Istituto Italiano di Cultura ha segnato il ritorno sul palco di Paolo Karim dopo la lunga assenza causata dalla pandemia, e ha rappresentato una bella occasione di incontro culturale all’insegna della musica. L’evento, che aveva registrato il sold-out con qualche settimana di anticipo, è stata la prima tappa di quello che si preannuncia un lungo tour in Italia e nel Mondo. Tango Mediterraneo, infatti, è il titolo del nuovo album di Paolo Karim in uscita nei prossimi mesi, un progetto discografico con il quale l’artista affronta tematiche sociali ed abbraccia le sonorità delle proprie origini, proponendosi come un ponte di connessione interculturale nel Mediterraneo.
Come è nata questa opportunità?
“Un anno e mezzo fa, dopo aver pubblicato Leila, il mio ultimo singolo in italiano e arabo, ho intuito che per la mia musica ci potevano essere delle possibilità all’estero, una soluzione che non avevo mai considerato prima. In questo duro periodo, ho cercato di fare un’ampia analisi di coscienza, per cui le difficoltà in qualche modo sono diventate un’opportunità di svolta”.
Da quanto tempo non ti esibivi su un palco a causa della pandemia? Come è stato questo ritorno alla musica dal vivo?
“Ormai sembra essere passata una vita. L’ultimo concerto con una band prima di questo a Parigi risale addirittura all’inverno del 2019. Successivamente negli ultimi due anni ho fatto piccole cose da solo in acustico, che addirittura non so nemmeno se chiamarli concerti. A Parigi invece si è realizzato un sogno, sono tornato ad avere un contatto diretto con il pubblico, in un luogo incredibile e ricco di storia come l’Istituto Italiano di Cultura”.
Sul palco insieme a Paolo Karim alla voce, mandola algerina e chitarra acustica, si sono esibiti anche Daniele Raciti, alla chitarra elettrica, Karam Lefheiel alla chitarra flamenco e Marco Barini alle percussioni.
Come sieti stati accolti dal pubblico parigino?
“Il pubblico è stato favoloso, ci ha seguiti con tanta attenzione, simpatia e calore dall’inizio alla fine. Ci sono stati momenti di riflessione condivisa su tematiche importanti e momenti di puro divertimento. Ci hanno chiesto tre volte il bis e più suonavamo più loro si scatenavano cantando, battendo le mani e i piedi. E’ stato travolgente: una lenta e continua evoluzione, proprio come in un tango. Una serata magica, proprio come Parigi”.
A cosa stai lavorando adesso? Progetti per il futuro?
“Sto finendo la registrazione dell’album ma ancora non posso annunciare una data precisa per la pubblicazione. Una volta pubblicato Tango Mediterraneo, mi dedicherò solo ed esclusivamente ai concerti. Nel mese di giugno probabilmente avrò un altro concerto in una capitale estera, ovvero Tunisi. Il mio posto è in giro a contatto con le persone, in Italia e nel Mondo”.
Chiara Sorrentino