Screening al personale sanitario, “Decisione sospesa. Prima il confronto con gli operatori”

Costretti a turni massacranti e spesso privati dei riposi, ora gli operatori sanitari si sono visti sospendere anche lo screening anti Covid.

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Raffaelle Donini

Sono circa 500 in tutta la provincia i sanitari contagiati da Covid, un problema serio che si ripercuote sui colleghi, il cui carico di lavoro diventa ancor più gravoso. “L’assenza del personale  – spiega il direttore generale dell’Ausl di Modena,  Antonio Brambilla – è oggettivamente un problema importante, da due anni stiamo chiedendo a tutti, medici, infermieri e Oss, più di quanto abbiano mai fatto nella loro vita professionale”. Costretti a turni massacranti e spesso privati dei riposi, ora gli operatori sanitari si sono visti sospendere anche lo screening anti Covid.  La ratio è evidente, meno ne pizzichi meno ne devi rimpiazzare soprattutto ora che coprire i turni è diventato sempre più complesso. Del resto ha spiegato il direttore “a livello centrale si sta discutendo della possibilità di far rientrare al lavoro anche gli operatori positivi ma asintomatici”. Sul tema screening è intervenuto nei giorni scorsi anche l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaelle Donini. “La pandemia continua a rappresentare un’emergenza. E la sicurezza di medici e operatori socio-sanitari viene al primo posto, a loro tutela, ma anche a tutela dei malati e delle persone con cui vengono quotidianamente a contatto. Per questo, ogni decisione sulle modifiche dello screening mediante tamponi in assenza di sintomi è sospesa. Considero fondamentale avviare prima un confronto con gli operatori stessi per una valutazione più approfondita  e nel merito della problematica”. Un passo indietro, quello della Regione sulla sospensione dello screening agli operatori sanitari che piace anche al sindacato che però invoca maggiore unità: “apprezziamo l’apertura dell’assessore regionale alla Sanità e la volontà di sospendere gli effetti della direttiva, inviata dalla direttrice generale dello stesso Assessorato alle aziende sanitarie. Al tempo stesso però – specifica in una nota FP CGIL Emilia-Romagna – riaffermiamo che le relazioni all’interno dell’assessorato sono da migliorare. Escono direttive, a volte francamente incomprensibili, che poi necessitano di essere sospese o riviste”. Della serie, mettetevi d’accordo.

J.B.

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