Non c’è il nome ma è stato intrapreso il percorso di confronto tra gli Enti designanti, cioè tra i Grandi Elettori a cui spetta la nomina dei consiglieri di Indirizzo che hanno la responsabilità della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e quindi del futuro Presidente della Cassa di Risparmio di Carpi. Non sono ammesse, in base allo Statuto, autocandidature.
Ieri si è tenuto l’incontro a cui hanno partecipato alcuni degli enti designanti: i Sindaci dei Comuni di Carpi, Novi e Soliera e i rappresentanti di Camera di Commercio, Diocesi di Carpi, Conferenza del Volontariato.
Sette i componenti del Consiglio di Amministrazione da nominare: cinque dell’attuale Cda sono in scadenza (Corrado Faglioni, Cosimo Zaccaria, Maria Gabriella Burgio, Enrico Contini, Federico Poletti) e quindi non rieleggibili, solo due (Flavia Fiocchi e Giuliana Tassoni) possono aspirare a un secondo mandato.
“Pensiamo che il prossimo CDA della Fondazione debba rappresentare, in modo nuovo ed aperto, il mondo della cultura, del volontariato, dell’impresa, ed ovviamente degli enti locali” hanno sottolineato di recente in una nota congiunta i Sindaci di Carpi, Novi e Soliera.
Sebbene non ci sia ancora convergenza sul nome, lo Statuto delinea l’identikit del Presidente che deve essere “in possesso di appropriate conoscenze specialistiche in materie inerenti i settori di intervento o funzionali all’attività della Fondazione e deve aver maturato un’esperienza operativa nell’ambito della libera professione o in campo imprenditoriale o accademico, ovvero devono avere esercitato funzioni di amministrazione o direzione presso enti pubblici o privati di dimensioni adeguate con particolare riferimento ai settori finanziari e mobiliari”.
E possibilmente, aggiungiamo noi, deve essere al di sopra di qualsiasi sospetto di conflitto d’interessi. Che pensare del fatto che la Fondazione Crc ha deliberato un contributo pluriennale di 400mila euro per il recupero dell’Ex Cinema Lux di Rovereto e che ad occuparsi dei lavori è anche la ditta del Presidente?
In base al regolamento tocca al Presidente della Fondazione dare il via all’iter che porta alla nomina: almeno due mesi prima della scadenza del suo mandato, quindi entro marzo, deve invitare ogni componente del Consiglio di Indirizzo a far pervenire tramite raccomandata un elenco chiuso di sette candidati per il nuovo Consiglio di Amministrazione. La risposta deve arrivare entro sessanta giorni dall’invito. Spetta al Presidente in carica la decisione se aspettare il termine ultimo della fine di marzo o se anticipare la partita: nel 2018 la richiesta ai consiglieri di Indirizzo pervenne a fine febbraio tre mesi prima della scadenza, mentre al termine del mandato precedente l’invito ad esprimersi fu inviato ancor prima.
Sara Gelli