Reggio Emilia la città del Tricolore, famosa in tutto il mondo per il Parmigiano Reggiano, è molto ambita anche dai podisti di tutta Italia perché qui si corre una delle maratone più veloci.
È proprio a Reggio Emilia che i runner cercano sempre di fare i loro personal best.
Quest’anno, per la 25esima edizione domenica 12 dicembre, partenza e arrivo erano fissati nella grande piazza della Vittoria, proprio davanti al teatro Valli.
La partecipazione degli atleti dalle città limitrofe è sempre molto numerosa.
L’Atletica Cibeno di Carpi, che ormai si trova in ogni dove, per questa edizione contava ben 15 iscritti, tra uomini e donne: Dino Francescato, Andrea Poletti, Dario Cavazza, Silvio Santachiara, Roberto Marri, Gaetano Pulla, Lino Caggiati, Stefano Bassoli, Andrea Alabardi, Alessandro Marchesini, Massimo Rossini, Giovanni Taurasi,Altin Qazimllari, Manuela Dallavalle, Lorena Incerti.
La giornata è molto fredda ma con un cielo e un sole fantastico, i leprotti della Cibeno in gara si sono tutti fatti valere con ottime prestazioni e record personali.
Poletti vola e taglia il traguardo in 3:15:55 segnando il suo personale; c’è stato anche il battesimo della prima maratona per Alessandro Marchesini 4:29:00; purtroppo però c’è stato anche un ritiro, causa infortunio, al 25esimo km per Gaetano Pulla, un vero peccato, perché si era preparato benissimo e ci teneva ad arrivare al traguardo con un bel sorriso. Bravissime anche le 2 atlete, Lorena Incerti e Manuela Dallavalle, che tagliano il traguardo con tanta soddisfazione.
Oltre agli atleti della Cibeno, anche altri carpigiani erano presenti alla maratona, tra questi il veterano Marco Medici tesserato con la Patria di Carpi e alla sua 77esima maratona e 17esima partecipazione a questa di Reggio Emilia; ottima gara anche per Cristiana Bulgarelli e Luca Carnevali.
Considerando la numerosa partecipazione dei nostri concittadini, resta il grande rammarico al pensiero che nella città di Carpi non ci sia più la Maratona d’Italia, la cui 29esima e ultima edizione si è disputata nel 2016.
Al traguardo ad attendere l’arrivo degli amici in gara, tanta emozione anche per chi oggi non correva ma si faceva sentire col suo tifo ben sapendo quali sacrifici sono necessari per ‘chiudere’ una maratona.
Nino Squatrito