La Polizia di Stato di Modena, al termine di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura, ha dato esecuzione questa mattina a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip nei confronti di 4 persone responsabili dell’assalto al furgone porta valori avvenuto lungo il tratto autostradale di Modena Sud la sera del 14 giugno scorso.
Gli arresti eseguiti dai poliziotti della squadra mobile di Modena e Foggia e del Compartimento della Polizia Stradale dell’Emilia Romagna, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, sono stati eseguiti nelle province di Foggia e Verona mentre nelle province di Roma, Foggia, Mantova e Barletta-Andria-Trani sono stati eseguiti numerosi decreti di perquisizione disposti dall’Autorità Giudiziaria procedente nei confronti di soggetti nei cui confronti sono emersi elementi tali da non escludere la loro partecipazione all’evento delittuoso.
Dalle indagini è emerso come il commando, composto da circa 15 persone, intorno alle 20 assaliva un furgone portavalori all’altezza del casello di Modena Sud tentando di asportare il contenuto presente pari a circa 2,5 milioni di euro in contanti.
Il mezzo veniva prima affiancato da un’autovettura con a bordo alcune persone travisate e armate di mitra tipo kalashnikov, i quali iniziavano a esplodere all’altezza della fiancata anteriore sinistra diversi colpi d’arma da fuoco, provocando l’urto del mezzo contro il guardrail e contro il new jersey arrestandone, di fatto, la marcia.
Le attività di analisi condotte dalla Polizia Scientifica di Bologna e Modena hanno consentito di rilevare le impronte digitali appartenenti a uno degli indagati, colpito da misura cautelare, sia all’interno del capannone utilizzato per custodire i mezzi prima della rapina, sia su un biglietto autostradale recuperato al casello di Cerignola Ovest, ove l’indagato, dopo la fuga successiva alla tentata rapina, usciva, di rientro da Modena, a bordo di un’autovettura con targa clonata.
Anche l’identificazione di un secondo indagato, ed in particolare di colui che a bordo di una ulteriore autovettura con targa clonata aveva pedinato, poco prima dell’assalto, il furgone porta valori all’uscita dalla sede della Coop Service, all’altezza di Modena Nord, avvisando il commando dell’ingresso in autostrada del bersaglio dell’azione criminosa, è stata resa possibile dagli accertamenti dattiloscopici su un biglietto autostradale, opportunamente repertato e sequestrato.
Il terzo indagato destinatario di misure in carcere, che il 14 giugno 2021 era detenuto agli arresti domiciliari per altro episodio di tentata rapina aggravata commesso in provincia di Vicenza, è stato individuato come colui che ha provveduto, in prima persona, nel mese di febbraio 2021, ad affittare il capannone nel comune di Castelnuovo Rangone (MO) utilizzato come base logistica del gruppo criminale, in particolare per il ricovero dei mezzi rubati impiegati nel corso dell’assalto.
Il quarto indagato destinatario della misura restrittiva è stato individuato sulla scorta delle conversazioni intercettate intercorse con i complici e, sulla scorta delle complessive fonti di prova acquisite, è gravemente indiziato di essere uno degli ideatori ed organizzatore della rapina nonché co-esecutore materiale dell’assalto. Lo stesso ha riportato già condanne definitive per numerose rapine consumate e tentate oltre alle condanne per la detenzione ed il porto delle armi impiegate nella commissione dei suddetti delitti.
Tre dei quattro indagati sottoposti a misura cautelare sono di Cerignola e risultano già condannati in via definitiva per delitti di rapina aggravata. Il quarto indagato destinatario della misura in carcere, dimorante nella provincia di Verona, già sottoposto agli arresti domiciliari per una tentata rapina commessa a Lonigo (VI) il 27.1.2021, è di origine foggiana ed è stato già condannato con sentenza irrevocabile per i delitti di associazione a delinquere ricettazione, bancarotta fraudolenta ed acquisto di monete falsificate. Va infine aggiunto che gli autori dei reati, nel darsi alla fuga, risultano avere impiegato altresì un’ambulanza con targa clonata, in uso a uno dei coindagati.
L’ambulanza è stata rinvenuta e sequestrata presso una casa funeraria a Orta-Nova (FG).