Al Centro vaccinale di Carpi la gente se ne va: troppe code e attese eterne

Se da un lato si spinge sull’importanza delle vaccinazione e si richiedono ai cittadini “pazienza e collaborazione”, è altrettanto doveroso che certi “imprevisti” vengano risolti in tempi consoni o, in caso contrario, scattino delle soluzioni alternative. Anche oggi l’attesa per molti è stata di oltre due ore e molte persone hanno preferito abbandonare la nave. 

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Dopo il secondo pre filtraggio

Anche oggi al centro vaccinale di Carpi regna il caos: lunghe file e attese eterne. Il potenziamento del riscaldamento nella tensostruttura che di fatto impedisce agli operatori di sfruttarla appieno sta creando disservizi inaccettabili. Se da un lato infatti si spinge sull’importanza delle vaccinazione e si richiedono ai cittadini “pazienza e collaborazione”, è altrettanto doveroso che certi “imprevisti” vengano risolti in tempi consoni o, in caso contrario, scattino delle soluzioni alternative. Anche oggi l’attesa per molti è stata di oltre due ore e molte persone hanno preferito abbandonare la nave. 

“Dall’inizio della pandemia la raccomandazione è sempre stata quella di non assembrarsi e poi vieni qui, all’ospedale, per vaccinarti, e c’è talmente tanta gente che è impossibile mantenere il distanziamento. Siamo davvero al paradosso” ci scrive un cittadino in attesa del proprio turno. 

“Quando sono arrivato, fuori c’erano circa sessanta persone, tra cui anche alcuni disabili. E’ una vergogna”, prosegue.

Dall’Ausl intanto le risposte arrivano a singhiozzo: “stanno potenziando la linea elettrica per poter installare una ulteriore macchina per il riscaldamento. Domani – assicura il direttore generale dell’Ausl, Antonio Brambilla – le cose dovrebbero migliorare”.

Sul perchè non si sia corsi ai ripari prima che le temperature diventassero rigide interviene anche la dottoressa Silvana Borsari, direttore sanitario dell’Ausl di Modena: “noi pensavamo di questi tempi di essere in dismissione di vari punti vaccinali in realtà siamo costretti ad aprirne altri a causa dell’anticipazione da sei a cinque mesi della dose booster”. 

Sarà, intanto però i cittadini se ne vanno…

Jessica Bianchi 

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