I consiglieri del Partito Democratico – Carpi 2.0 Centro Sinistra di Carpi hanno presentato un’interrogazione al fine di far luce sulle numerose criticità riguardanti l’Ospedale Ramazzini e, in particolare, circa la carenza di personale presso il Pronto Soccorso e l’assenza di un’automedica, mezzo di soccorso avanzato fondamentale per una città di oltre 72mila abitanti.
“Malumori, carenza di personale, ritardi e lunghe file d’attesa – si legge nel testo dell’interrogazione consigliare – sono diventati una costante del nostro Pronto soccorso. Stando a quanto riportato anche dalla stampa oltre una decina di medici in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale di Carpi hanno deciso di lasciare il reparto, probabilmente per l’eccessiva mole di lavoro e turni troppo pesanti. Da parte sindacale, poi, è stato segnalato un aumento dell’aggressività degli utenti ai danni degli operatori ospedalieri, sintomo di un disagio non più trascurabile. Risulta prioritario assicurare da subito la qualità del servizio presso il Pronto Soccorso di Carpi. Cosa intende fare l’Ausl per garantire livelli adeguati dell’ospedale di Carpi alla luce del forte esodo di medici del Pronto Soccorso?”.
Un altro punto dolente è rappresentato dal fatto, come più volte denunciato, che sui mezzi di soccorso della nostra città non ci sono medici. L’Elisoccorso atterra in città “dalle 2 alle 3 volte alla settimana – proseguono i consiglieri – per poi ripartire spesso vuoto alla volta di Bologna. Una presenza, la sua, in appoggio all’ambulanza, resasi necessaria per garantire in modo tempestivo un consulto medico ai soccorritori. Far decollare l’elisoccorso è molto costoso e rappresenta l’ultima ratio a cui ricorrere in caso di una reale emergenza… tappa una falla ma non è certo un’alternativa sostenibile per sopperire all’annosa mancanza di un’automedica in città. Oggi l’emergenza territoriale è garantita dalla presenza di mezzi gestiti dal volontariato e dal personale del 118… ma su Carpi interviene spesso la Croce Rossa e anche l’automedica di Correggio. La copertura medicalizzata è assicurata dalle automediche di Mirandola e Modena (a cui si aggiungono in provincia anche quelle di Pavullo e Vignola)”.
Da anni ribadiamo come, malgrado l’attivazione di una seconda ambulanza infermieristica disponibile h24 e 7 giorni su 7 nel dicembre 2017, in una città come la nostra dovrebbe essere operativa anche un’automedica. L’azienda sanitaria di Modena aveva iniziato una riflessione per garantire l’integrazione del servizio di emergenza territoriale con la presenza di una automedica che potesse coprire almeno inizialmente la fascia notturna oggi non più assicurata dal mezzo avanzato di Correggio, nell’ipotesi futura di estendere il servizio H24. Nel gennaio 2020 era giunta la tanto attesa apertura da parte dell’Azienda sanitaria di Modena circa la possibilità di introdurre a Carpi questo mezzo avanzato poi il Covid ha assestato al progetto una dura battuta d’arresto. Una carenza che non deve però diventare un alibi dietro cui nascondersi. Carpi ha bisogno dell’automedica, il mondo del volontariato è pronto a dare una mano, mettendo a disposizione mezzo e autista, ma a servire è la volontà politica di reclutare dei medici dell’emergenza. A questo punto la palla sembra essere nelle mani delle istituzioni.
A fronte di tante lacune sono numerose le domande che i consiglieri del Pd pongono: “in base ai numeri legati all’utenza della città di Carpi, quanti professionisti (medici, infermieri e OSS) dovrebbero essere operativi nel PS di Carpi? Qual è il numero aggiornato ed effettivo di tali professionalità operative nel PS di Carpi?
E’ vera la notizia della “fuga” di medici da Carpi e se sì perché se ne vanno? Si è ravvisato un incremento dei tempi di attesa presso il Ps di Carpi? Secondo quali criteri viene regolato l’intervento dell’Automedica a Carpi?”.
Di certo il Consiglio Comunale durante il quale l’Ausl risponderà per iscritto – come richiesto – a questa interrogazione si annuncia decisamente “caldo”.
J.B.