Poco dopo le 9.30 di questa mattina i Carabinieri del nucleo investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia, unitamente ai colleghi della locale Compagnia, sono intervenuti nel parco pubblico dell’ex polveriera adiacente a via Patti a Reggio Emilia dove era stato rinvenuto il cadavere di una donna. La donna, Juana Cecilia Hazana Loayza, una peruviana 34enne residente a Reggio Emilia, è stata accoltellata. L’arma è stata rinvenuta sul posto e sequestrata dai militari.
Contro il 24enne Mirko Genco originario di Parma e residente nella città ducale sono stati raccolti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al delitto compiuto. Il giovane si era già reso responsabile in un recente passato di reiterate condotte persecutorie nei confronti della donna. Al riguardo il 5 settembre era stato arrestato per il reato di atti persecutori e il successivo 6 settembre, dopo la convalida dell’arresto, era stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Il 10 settembre era stato nuovamente arrestato per violazione alla misura del divieto di avvicinamento, violazione di domicilio e ulteriori atti vessatori, ottenendo il 23 settembre gli arresti domiciliari sino al 4.11.2021 giorno in cui è decaduta la misura cautelare per la sopraggiunta sentenza di patteggiamento emessa dal tribunale di Reggio Emilia il 3 novembre 2021 a 2 anni di reclusione con pena sospesa.
Dopo l’accoltellamento di Juana Cecilia Hazana Loayza, il giovane è stato rintracciato dai militari, condotto in caserma e sottoposto a interrogatorio durante il quale ha confessato il crimine. Dalla ricostruzione degli eventi, il 24enne, la sera precedente, era giunto in città da Parma e dopo aver rintracciato la donna in un locale del centro, si era diretto a piedi con lei verso l’abitazione di quest’ultima. Durante il tragitto, in un parco pubblico poco distante dall’abitazione della vittima, l’avrebbe aggredita, tentando prima di strangolarla e poi accoltellata. L’uomo, espletate le formalità di rito, sarà ristretto presso il Carcere cittadino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’arma del delitto, un coltello da cucina, è stato sequestrato.