Aimag, i lavoratori dei servizi ambientali incrociano le braccia: adesione del 100%

Hanno risposto compatti i lavoratori di Aimag alla chiamata allo sciopero di questa mattina per il rinnovo dei contratti nazionali dei servizi ambientali (Utilitalia e Fise) scaduti da quasi tre anni. Dopo una trattativa durata 27 mesi e che non ha prodotto alcun risultato, in Emilia Romagna la mobilitazione vede numerosi picchetti tra cui quello di Carpi, in via Watt, davanti alla sede della municipalizzata di casa nostra.

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Hanno risposto compatti i lavoratori di Aimag alla chiamata allo sciopero di questa mattina per il rinnovo dei contratti nazionali dei servizi ambientali (Utilitalia e Fise) scaduti da quasi tre anni. Dopo una trattativa durata 27 mesi e che non ha prodotto alcun risultato, in Emilia Romagna la mobilitazione vede numerosi picchetti tra cui quello di Carpi, in via Watt, davanti alla sede della municipalizzata di casa nostra.

I sindacati chiedono un contratto unico di filiera, che contrasti il dumping contrattuale e il riconoscimento economico per il mancato rinnovo; il rafforzamento delle relazioni industriali; più norme e prevenzione per la salute e sicurezza in un settore tra i primi per infortuni; norme contro la precarietà e il consolidamento della formazione; adeguamento e miglioramento della classificazione del personale; esigibilità delle clausola sociale in un settore troppo soggetto ai cambi d’appalto. Di fronte a tali richieste, la parte datoriale al contrario chiede di abbassare le tutele contrattuali, riducendo le retribuzioni, proponendo un ulteriore precarizzazione, in particolare dei contratti a tempo parziale, e flessibilità dei rapporti di lavoro. “Vorrebbero estendere ulteriormente l’orario, portando le 36 ore settimane a 38 e chiedono che i rapporti tra impresa e sindacato vengano ridotte ai minimi termini ma ragionare in un ambito territoriale più ampio è strategico per la tutela dei lavoratori e salvaguardarne i diritti. La compartecipazione alle scelte è fondamentale”, spiegano Massimo di Cgil e Salvatore di Cisl. 

Questa mattina i servizi essenziali sono stati garantiti ma l’adesione allo sciopero è stato totale e anche Maura, in rappresentanza dei lavoratori del servizio Acqua e gas ha voluto essere presente “per manifestare la propria solidarietà ai colleghi”. I lavoratori ritengono del tutto irresponsabile l’atteggiamento delle imprese del settore, in un ambito strategico, dal momento che la gestione dei rifiuti ha un’altissima rilevanza per tutti i cittadini e per la tutela dell’ambiente soprattutto oggi, in tempo di pandemia. Ricordiamo infatti che la raccolta e il trasporto dei rifiuti, compresi quelli contaminati dal virus prodotti dai malati al loro domicilio, non si sono mai fermati, nemmeno nei momenti più duri. 

Lo sciopero di oggi è solo il primo atto di una serie di mobilitazioni, qualora aziende e amministratori pubblici non intendano intervenire con senso di responsabilità per invertire il senso di marcia finora adottato.

J.B.

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