E’ con sorpresa la nuova “ciclabile” tracciata su via Pezzana. Sull’asse stradale sono infatti sbarcate le corsie, alquanto strettine, della rete di mobilità d’emergenza in entrambe le direzioni di marcia: la più interessante però è quella che corre da viale Manzoni in direzione sottopassaggio per intenderci. Lì, infatti, il percorso è a dir poco mutevole. Nel primo tratto, fino a via Pola Interna, la pista resta sulla carreggiata poi all’improvviso devia e, fino a via Lanciano, si incunea davanti alle piazzole dedicate a parcheggio (percorso che peraltro nessuno compie dal momento che tutti bellamente restano sulla strada, basta fermarsi a osservare il via vai di due ruote per pochi minuti). Da via Monte Sabotino fino al sottopassaggio la ciclabile ritorna invece sulla carreggiata, correndo dietro alle auto in sosta proprio in corrispondenza del passaggio pedonale con tanto di isola spartitraffico dotata di due grossi New Jersey in cemento armato che di fatto stringono la strada rendendo il tratto particolarmente pericoloso nel caso in cui transitino contemporaneamente auto e biciclette.
A compromettere ulteriormente l’incolumità dei ciclisti sono anche gli automobilisti che, in retromarcia, rischiano di investirli tentando di uscire dal parcheggio per reimmettersi sulla sede stradale. Insomma bene, ma no benissimo. Ma le sorprese non sono ancora finite, se si supera indenni questo pezzo di ciclabile infatti, si giunge dinnanzi al grande dinosauro come lo hanno ribattezzato in molti. Lì la ciclabile di un bel rosso fuoco si biforca, conducendo a destra verso il sottopasso che porta in via Lanciano mentre chi osa tirare dritto – a suo rischio e pericolo – può finalmente dirsi salvo e proseguire verso lidi più sicuri…
Jessica Bianchi