Mosconi, “sono stato uno dei Mortadella Boys”

Il professor Franco Mosconi, docente ordinario di economia e politica industriale all'Università di Parma è stato ospite del Rotary Club di Carpi.

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In una simpatica serata conviviale del Rotary Club di Carpi, presieduto quest’anno dall’imprenditore Mauro Bernini, il professor Franco Mosconi, docente ordinario di economia e politica industriale all’Università di Parma, invitato alla serata, ha rivelato ai soci di “aver fatto parte dei mortadella boys”, come furono ironicamente definiti da qualche giornale gli stretti collaboratori di Romano Prodi quando questi era presidente del consiglio nel triennio  1996-1998, con Ciampi ministro del tesoro e l’attuale premier Draghi direttore generale del Tesoro.

Franco Mosconi – che dopo la laurea all’università di Bologna si è specializzato alla School of economics di Londra ed è stato per un certo periodo anche nello staff di Prodi quando questi era alla Commissione europea a Bruxelles – ha esordito soffermandosi sull’importanza per l’economia italiana di poter usufruire dei fondi europei che arriveranno grazie al PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre duecento miliardi di euro, il doppio dei fondi ricevuti dall’Italia nel 1947 grazie all’allora Piano Marshall. Una somma ingente destinata alla sviluppo di settori della nostra economia come l’ecologia e il verde, il turismo, l’istruzione e la salute e che dovranno andare di pari passo con l’approvazione delle riforme come richiesto dalla Ue. Riforme tese a snellire e a rendere più efficiente il nostro apparato burocratico e porre mano agli investimenti che ora lo stato della finanza italiana  non consente di realizzare. Ricordando che le quattro riforme base che noi siamo chiamati ad approvare sono: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione e concorrenza.

E poi, al termine della sua relazione, Mosconi ha ricordato come il primo personal computer al mondo sia stato realizzato in Italia grazie a un’invenzione dell’Olivetti, su progetto dell’ingegner Perotti. Il primo pc made in Italy venne presentato, ha spiegato il professore, a New York, nel 1975, in occasione della Fiera dell’elettronica, il salone internazionale del settore più importante al mondo. A seguito di quella presentazione, la Nasa acquistò immediatamente 11 esemplari del pc della Olivetti coi quali realizzò i calcoli che costituirono la base della storica missione di Apollo nello spazio.

Cesare Pradella

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