Il premio per la salute sociale istituito dalla Fondazione De Sanctis punta a valorizzare le buone pratiche che mirano a migliorare la qualità della vita a partire dalle fasce più deboli della popolazione. In questo primo anno uno dei riconoscimenti è andato alla Regione Emilia Romagna per “aver approvato e dato attuazione, prima in Italia, a una Legge per il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo del caregiver familiare, aprendo così la strada al Disegno di Legge nazionale” in discussione ora al Parlamento.
“Ci riempie di gioia e di orgoglio – ha dichiarato Federico Boccaletti, vicepresidente della Cooperativa sociale Anziani e non solo – il riconoscimento che la Fondazione De Sanctis, su indicazione del Professor Pesaresi, ha voluto dare a questa norma, avvio di un percorso per il riconoscimento di nuovi diritti a un soggetto, spesso invisibile, come il familiare che si assume la responsabilità di cura di un proprio caro che necessita di assistenza a lungo termine.
Un’iniziativa legislativa del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, allora presieduto da Palma Costi, che ha ascoltato le sollecitazioni della nostra cooperativa e dell’associazione CARER, in primo luogo nelle persone di Lalla Golfarelli e Loredana Ligabue, proposte nate anche nel quadro di un confronto fra le più avanzate esperienze europee e alimentata dalla fiducia con cui le Istituzioni locali, in primo l’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine, hanno sostenuto le prime sperimentazioni di nuove forme di supporto come una formazione accessibile online, uno sportello informativo dedicato, gruppi si auto mutuo aiuto e sollievo a domicilio. Questo riconoscimento – conclude Boccaletti – ci dà forza e fiducia per continuare l’azione di diffusione, sperimentazione e progettazione di iniziative e servizi nel quadro di una infrastruttura di servizi pubblici che si è potuta dispiegare grazie ai provvedimenti applicativi della Legge, che garantisce l’effettiva fruizione dei diritti riconosciuti, oggi a dimensione regionale (in quanto diverse Regioni e Province autonome hanno seguito l’esempio della Regione Emilia Romagna) e, speriamo presto, su scala nazionale”.