Dopo la pioggia di medaglie alle Olimpiadi di Tokyo che ha fatto emozionare il nostro Paese, il movimento dell’atletica italiana ora spera di assistere a un “effetto Jacobs”. Le imprese dei ragazzi della staffetta 4×100 metri, di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, di Antonella Palmisano e Massimo Stano nella marcia 20 km e, soprattutto di Marcell Jacobs nei 100 metri piani hanno portato tanto entusiasmo che ora potrebbe trasformarsi in propulsore per l’atletica leggera.
L’atletica a Carpi presso la società La Patria si pratica fin dai primi anni del ‘900 e anche oggi la pista di via Nuova Ponente è frequentata da persone di ogni età, dai bambini agli adulti, appassionati della regina degli sport. E c’è chi è riuscito a togliersi più di una soddisfazione: i grandi successi più recenti appartengono a Simone Pettenati nella corsa alla Fly Europe di Berlino nel 2016, a Elena Venturi Degli Esposti che ha conquistato il secondo posto nei 100 metri ostacoli ai Campionati Italiani Allievi del 2012. Oggi sono da segnare i nomi di Alessandro Ori, Anna Lugli, Jordan Martinez, le nuove promesse che nell’ultima stagione, sotto la guida di Stefano Cometti, hanno conseguito importanti risultati.
“Si inizia a sei anni – spiega l’allenatore Carlo Gabbi, responsabile della sezione – e si prosegue fino all’età avanzata della categoria dei Master. La maturità agonistica si raggiunge in età diverse in base alla disciplina e solitamente coincide con la maturità fisica a partire dai 18 anni fino ai 25, ma c’è chi diventa campione olimpico a 30 anni, come è successo a Tamberi”.
Sono più di venti le discipline che rientrano nell’atletica leggera suddivise in quattro grandi gruppi: corsa veloce (dai 100 mt fino ai 400, staffetta, ostacoli), mezzo fondo e fondo (da 800 mt fino ai 10 km, marcia) salti (in lungo, triplo, in alto, asta) e lanci (del peso, del giavellotto…).
“L’atletica è universalmente praticata perché basata su gesti connaturati all’uomo: il saltare, il lanciare e, soprattutto, correre. A livello giovanile la pratica sportiva ha un risvolto educativo perché allena alla disciplina, al rispetto dei compagni e delle regole, al sacrificio e alla fatica per ottenere il meglio da se stessi”.
L’effetto Olimpiadi? “Tanti genitori hanno chiesto informazioni per l’iscrizione dei figli sull’onda dell’entusiasmo generato dalle medaglie vinte dall’Italia alle Olimpiadi. I ragazzi più grandi non parlano d’altro e analizzano criticamente le performance dei grandi campioni da Tamberi a Jacobs”.
Attualmente alla pista in via Nuova Ponente si allenano un’ottantina di bambini “mentre i più grandi sono a riposo in questo periodo di pausa delle competizioni e si vedono più di rado, ma dal mese di ottobre riprenderanno ad allenarsi a pieno regime 4/5 volte a settimana (qualcuno anche 6 volte). Da tempo c’è il desiderio di organizzare corsi per insegnare agli adulti a correre perché troppi sono i podisti che si improvvisano…chissà che non sia l’anno giusto” conclude Gabbi.
Sara Gelli