Il 24 settembre l’evento conclusivo del progetto europeo per l’inclusione scolastica coordinato dal Liceo Fanti

Si conclude nella settimana dal 20 al 25 Settembre a Carpi un percorso europeo che ha visto il Liceo M. Fanti coordinatore internazionale di un progetto Erasmus + intitolato Finding a “sense” through senses, che ha visto l'istituto carpigiano collaborare con diverse scuole europee per sensibilizzare i giovani sull'obiettivo dell'UE di inclusione sociale tramite la trasmissione del patrimonio culturale. L’evento finale si svolgerà il 24 settembre, allo 17, presso l'Istituto in viale Peruzzi, 7.

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Circa duecento studenti coinvolti per cinque istituti europei di scuola media superiore: il Liceo M. Fanti di Carpi, il Feiherr von Stein Gymnasium di Bezdorf in Germania, la Patrona Hungariae Katolikus Iskolakp di Budapest in Ungheria, La scuola Paolo VI Gondensino – E.E.P. LDA  di Porto in Portogallo, e l’Istituto IES “Las Fuentes” di Villena in Spagna.

Il progetto, coordinato dalla professoressa Emma Giurlani del Liceo M. Fanti ha voluto sensibilizzare i giovani sull’obiettivo dell’UE di inclusione sociale e farli riflettere su se e come l’inclusione sociale, la valorizzazione e la trasmissione del reciproco patrimonio culturale possano essere strettamente collegate insieme, dato che se si vuole che l’inclusione sociale diventi una realtà in Europa e che l’esclusione sociale sia superata, allora tutti devono avere accesso a tutte le risorse necessarie nella loro società per raggiungere questi obiettivi. L’evento finale, che avrà luogo il 24 settembre, alle 17, presso il Liceo M. Fanti, vedrà la proiezione di una rappresentazione di teatro, musica e danza strutturata in vari quadri creati dalle cinque delegazione europee (Italia-come fondatore del progetto, Germania, Ungheria, Spagna e Portogallo. 

Quali strumenti hanno sperimentato gli studenti per favorire l’inclusione sociale?

“Gli studenti si sono confrontati con linguaggi e modi di espressione speciali che possono aiutare le persone meno abili a non sentirsi escluse da esperienze che per le cosiddette “persone normalmente dotate” sono molto spesso date per scontate. 

Per questo sono stati coinvolti in una collaborazione attiva con gli enti locali come i Musei cittadini o altre organizzazioni culturali per creare materiali con scrittura Braille o lavorando con la realtà aumentata e il linguaggio dei segni. Durante le esperienze di mobilità si sono confrontati con esperienze specifiche che rappresentano esperienze di eccellenza nel campo dell’inclusione. 

È stata inoltre data loro la possibilità di riflettere su come essere proattivi e resilienti, e di reagire in modo adeguato per affrontare esperienze traumatiche come la pandemia che ci ha impedito di incontrarci di persona per moltissimo tempo”.

Quali competenze hanno sviluppato i partecipanti al progetto?

“Hanno sviluppato pratiche innovative nell’attuale era digitale in grado di supportare un approccio didattico e di apprendimento innovativo che può aiutare studenti e  insegnanti a diventare più resilienti e a sviluppare competenze fondamentali nell’epoca contemporanea come  pensiero critico ed empatico,  creatività e la capacità di lavorare in gruppo.

Gli studenti sono stati spinti a indagare gli aspetti più rilevanti del loro territorio e a cercare un modo appropriato e coinvolgente per trasmettere il loro patrimonio culturale ai partner di progetto, considerando non solo i cinque sensi tradizionali, ma anche modi speciali per includere persone con disabilità e bisogni speciali. In ogni esperienza di mobilità gli studenti hanno potuto confrontarsi con l’uso di particolari sensi, guidati da esperti nell’analisi di strumenti e strategie per l’inclusione di soggetti meno o diversamente abili”.

Quale sarà la degna conclusione del progetto?

“Durante le varie fasi del progetto e attraverso l’interazione sulla piattaforma eTwinning gli studenti hanno  scritto anche testi e musica per un musical finale il cui titolo sarebbe stato  “io negli altri” e che avrebbe dovuto concludere l’ultima mobilità qui in Italia ma che purtroppo non abbiamo potuto rappresentare nel teatro di Carpi a causa della pandemia. Non ci siamo però persi d’animo e abbiamo continuato a collaborare a distanza per creare le varie parti di un filmato che andrà a sostituire quello che in origine avrebbe dovuto essere il nostro spettacolo teatrale. 

Finalmente abbiamo ottenuto il permesso di realizzare la mobilità conclusiva che pur svolgendosi con un numero ridotto di partecipanti- a causa delle restrizioni imposte dalle misure anti contagio- vedrà nella nostra città sedici studenti e otto docenti in rappresentanza delle delegazioni dei paesi aderenti al progetto. 

Chiara Sorrentino

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