Carpi Fashion System parlerà “modenese”

Non vi è alcuna volontà da parte del Comune di “dismettere” la fiera ModaMakers o abdicare al proprio ruolo. Al contrario la cabina di regia (comune, associazioni di categoria e Fondazione Cassa di Risparmio) resta saldamente in mani carpigiane.

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E’ ormai pressoché certo il trasferimento della fiera Moda Makers, la manifestazione delle PMI del tessile-abbigliamento, a ModenaFiere, una notizia che, se confermata (l’ufficialità dovrebbe giungere entro il 24 settembre) non solo renderebbe lo stabile Carpi Fashion Center del tutto superfluo ma potrebbe aprire nuovi scenari di sviluppo per la kermesse. Non vi è infatti alcuna volontà da parte del Comune di “dismettere” la fiera o abdicare al proprio ruolo. Al contrario la cabina di regia (comune, associazioni di categoria e Fondazione Cassa di Risparmio) resta saldamente in mani carpigiane. Insomma l’headquarter non cambia sede.

L’acquisizione del marchio da parte della Camera di Commercio di Modena è infatti funzionale a immettere ModaMakers nel circuito delle fiere internazionali, operazione che potrebbe consentire alla manifestazione di “diventare grande” e fare un salto ulteriore in termini di ricaduta economica per gli espositori. Imprese che, grazie a questo passaggio di testimone, potranno anche aderire a vari bandi e accedere a eventuali aiuti, oggi più che mai apprezzati. ModaMakers da gioiellino carpigiano cambierà pelle, trasformandosi da evento a fiera. Gli imprenditori si dichiarano orgogliosi di essere riusciti, ormai da anni, a unire le forze, dando vita al progetto ma non è questo il tempo dei campanilismi, bensì quello del coraggio e di saper cambiare per “resistere e andare avanti, credendoci”.

Certo il cambio di location sposterà l’indotto legato alla fiera, vedi alla voce ristorazione e pernottamento, alla Città della Ghirlandina (anche se, come sostengono alcuni imprenditori, i buyers che da anni alloggiano in strutture alberghiere di Carpi, così come di Soliera o Correggio, probabilmente vi faranno ritorno in considerazione della minima distanza che le separa da Modena), ma tale decisione è per il Comune di Carpi una scelta obbligata per il bene del comparto tessile e per dare a ModaMakers una location più ampia e consona anche per rispettare le norme anti Covid. 

A questo punto si apre però una riflessione – doverosa – sull’uso del Carpi Fashion Center, utilizzato, dal maggio 2018, per ospitare la manifestazione e oggi insufficiente in termini di spazio per garantire il necessario distanziamento a tutti gli espositori aderenti.

Lo stabile, ubicato al civico 43 di via dell’Agricoltura, ci costa 159.250 euro all’anno tra affitto e imposta di registro. Oltre 13mila euro al mese. Una spesa totalmente in carico al Comune di Carpi dal momento che i 220mila euro l’anno messi a disposizione dalla Fondazione CR Carpi servono per sostenere l’organizzazione delle fiere e coprono le spese legate a promozione e formazione.

Al momento l’Amministrazione ha messo gratuitamente a disposizione lo stabile e la sua area cortiliva all’Ausl di Modena. L’azienda sanitaria – che lì ha trovato la location ideale per sanificare le ambulanze e collocare il Drive Trough per effettuare i tamponi molecolari – potrà restarvi, stando all’accordo stilato con l’ente pubblico, fino al 31 dicembre. E poi, quale sarà il destino del Carpi Fashion Center? Il contratto potrà essere disdettato dandone comunicazione al locatario con sei mesi di preavviso: che sia il caso di spedirla ora la raccomandata? 

La scelta che si profila all’orizzonte, ovvero lo spostamento di ModaMakers su Modena, fermo restando che le decisioni devono continuare a essere prese qui per tutelare e sostenere al massimo il tessuto produttivo locale, sta scatenando alcuni mal di pancia ma superare la visione “carpicentrica” è fondamentale a fronte di un mercato sempre più globale, complesso e competitivo. 

Jessica Bianchi 

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