Luca Cavazzuti, il fotografo della mente che dice no al fotoritocco

Si chiama 7 domande il progetto ideato da Luca Cavazzuti, professionista del settore tessile e fotoamatore carpigiano che punta a far emergere la personalità del soggetto ritratto al di là del suo aspetto esteriore. “Il mio scopo è dimostrare che ognuno di noi può essere fotogenico e apparire in fotografia in un modo reale che lo rappresenti”.

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Dopo aver sentito troppo volte le frasi “non sono sono fotogenico” e “vengo sempre male in foto”, il fotografo carpigiano Luca Cavazzuti ha deciso di lanciare un progetto che punta a far emergere la personalità del soggetto ritratto. In che modo? Con un’intervista con domande a sorpresa che rivolge alla persona che ha di fronte per scoprire chi è davvero e cogliere le sue reazioni in uno scatto.

In cosa consiste il progetto fotografico 7 domande?

“Il progetto delle 7 domande è iniziato nel 2019 a livello progettuale. Volevo dimostrare la mia teoria per cui la fotogenia non esiste. Il progetto che avevo intenzione di realizzare voleva essere inizialmente uno studio su come il fotografo poteva accompagnare il soggetto a manifestare le sue emozioni senza essere intrusivo. Da lì sono partiti una serie di studi e collaborazioni con alcuni psicologi per costruire la teoria e il metodo. Ho poi iniziato a chiedere ad alcuni amici di sottoporsi all’esperimento e i risultati ottenuti sono stati stravolgenti”.

Per quale motivo? Può andare più nel dettaglio?

“Il progetto consiste nel sottoporre sette domande, che sono sempre le stesse e tutte rigorosamente nello stesso ordine a chi viene a farsi fotografare. Le domande restano segrete fino al momento in cui non ci si siede davanti alla macchina fotografica. Il mio compito, oltre a quello di creare empatia è quello di riuscire a cogliere il momento giusto per fare lo scatto”.

A chi si rivolge in particolare? 

“Mi rivolgo a tutti tramite delle call che organizzo periodicamente sulla mia pagina instagram (@Luca_navarro_cavazzuti), ma in particolare a quelle persone che tendono a non piacersi in foto perché magari si focalizzano su quelli che reputano essere i loro difetti, senza cogliere che le cosiddette imperfezioni sono in realtà i dettagli che le rendono uniche. Lo scopo di questo progetto è aiutare chiunque a riuscire ad esprimersi in fotografia al meglio senza bisogno di astuzie del fotoritocco. Amo rappresentare le persone concentrandomi sulla loro personalità, sullo stato d’animo del momento e sul loro lato più intimo. Penso a 7 domande come a una sfida personale che aiuta a vedersi e superarsi”.

La storia di una persona che le è rimasta particolarmente impressa?

“Di 220 persone fotografate ciascuna mi ha lasciato qualcosa: un sorriso, una lacrima oppure una riflessione. Penso che nel momento in cui una persona accetta di mettersi in gioco, tu come fotografo hai già vinto. Mi hanno sorpreso sicuramente i ragazzi più giovani poiché sentire il loro modo di pensare mi ha dato una speranza per il futuro”.

Quando e come nasce la sua passione per la fotografia?

“La passione per ritrarre ciò che mi colpisce nel profondo c’è sempre stata, che sia tramite la scrittura, il disegno o la fotografia. La fotografia è arrivata tardi, quasi per caso trovandomi tra le mani una fotocamera prestatami da mia sorella. Dopo aver visto i risultati di alcune foto scattate ad un’amica ho capito che lo strumento fotografico mi permetteva di esprimermi e di far esprimere l’individuo che stavo ritraendo uscendo dai meri canoni estetici”.

A cosa sta lavorando attualmente? 

“Sto portando il progetto 7 domande in giro per l’Italia attraverso il circuito Portfolio Italia della FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche vincendo nella sezione di fotografia concettuale nella tappa di Sestri levante, la stessa sera l’Italia vinceva gli Europei di calcio! Attualmente sto scattando per un nuovo progetto legato all’universo femminile che si chiama Rosso, ma la mia voglia di creatività mi sta portando a partire con una nuova avventura che s’intitola 6 immagini e che prevede la possibilità di aprire il progetto delle 7 domande a persone famose che hanno fatto qualche cosa per gli altri unendo alle foto anche il video dell’intervista. L’idea di fare le foto alle persone famose in un modo non convenzionale per capire chi si nasconde dietro alla maschera sociale però mi intriga parecchio”.

Chiara Sorrentino

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