Picco di richieste ai pediatri: ecco il vademecum per le visite

Nelle ultime settimane c’è stato un aumento progressivo della patologia infettiva febbrile soprattutto nei bambini piccoli ma “questo è sempre accaduto d’estate a causa del clima caldo e umido nella nostra regione” spiega il dottor Alfredo Ferrari, pediatra, segretario Federazione italiana medici pediatri. Il problema è che l’aumento dei casi di febbre si sovrappone a un’impennata del contagio covid legato alla variante Delta, particolarmente insidiosa e pericolosa.

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Nelle ultime settimane c’è stato un aumento progressivo della patologia infettiva febbrile soprattutto nei bambini piccoli ma “questo è sempre accaduto d’estate a causa del clima caldo e umido nella nostra regione” spiega il dottor Alfredo Ferrari, pediatra, segretario Federazione italiana medici pediatri. Il problema è che l’aumento dei casi di febbre si sovrappone a un’impennata del contagio covid legato alla variante Delta, particolarmente insidiosa e pericolosa. “Siamo impegnati nel triage telefonico che deve essere molto accurato per cercare di dirimere tra patologia infettiva stagionale non covid correlata o, al contrario, covid correlata”.

Quali sono le indicazioni per le visite in presenza?

“A Modena i pediatri hanno adottato un protocollo condiviso con l’azienda USL per la gestione dei pazienti in pandemia: è prevista una reperibilità telefonica dalle 8 alle 20, l’esecuzione di un triage telefonico molto accurato ogni qual volta ci viene fatta richiesta di una visita per un problema acuto, è stata implementata la telemedicina con l’utilizzo della videochiamata telefonica per tutti quei casi in cui non è necessaria la visita in presenza che abbiamo comunque ripreso a fare dopo il lockdown a partire dall’estate del 2020. Naturalmente adottando tutte le attenzioni particolari: solo su appuntamento, separando rigorosamente i pazienti con o senza patologia infettiva, utilizzando tutti i dispositivi di protezione, sanificando l’ambiente e rinunciando a giochi e libri che tenevamo nei nostri ambulatori e che sono stati rimossi.

Prescriviamo i tamponi naso-faringei quando c’è un link covid accertato, cioè un contatto stretto con un paziente covid e per i casi gravi inviamo in Pronto Soccorso attraverso  canali prestabiliti e sicuri.

Dunque, i nostri pazienti infettivi, se hanno un link covid accertato, non possono venire in ambulatorio: a loro viene prescritto il tampone nasofaringeo e vengono seguiti con la telemedicina. Quando le condizioni cliniche sono lievi o medie inviamo i  medici Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, e per i bambini sotto i 6 anni in provincia di Modena si attiva l’ Usca pediatrica.

Se la patologia infettiva non è covid correlata, cioè il bambino non ha avuto un contatto accertato con un paziente covid, possiamo decidere di vederlo in ambulatorio con tutte le misure di protezione possibile e decidendo poi se prescrivere o meno il tampone faringeo”.

S.G.

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