Sono solo 11 le persone Covid positive ricoverate al Policlinico di Modena, di cui 9 in degenza ordinaria e 2 tra terapia intensiva e semi-intensiva, mentre restano puliti tutti gli altri ospedali della rete modenese.
E se i dati sulle ospedalizzazioni fanno tirare un sospiro di sollievo a destare qualche preoccupazione sono invece le vaccinazioni, come spiega il direttore dell’Azienda ospedaliero universitaria di Modena, Claudio Vagnini: “la comunicazione sui vaccini dei mesi scorsi non ha certo contributo a creare una sensazione di sicurezza nella cittadinanza. Nel momento in cui affronti una vaccinazione non obbligatoria e ti scontri anche con dei limiti informativi, alla gente arrivano messaggi contraddittori che la spaventano e la destabilizzano. Non c’è una ragione reale per avere paura ma ora si fa fatica a correre dietro a dei buoi che sono già scappati”.
I nervi scoperti sono due: solo l’87,4% della popolazione over 60 è inserita nel circuito vaccinale e con l’abbassarsi dell’età diminuisce fortemente l’adesione alla campagna, soprattutto tra i giovanissimi tra i quali, ad oggi, si registra il numero più significativo di nuovi contagi. “Dobbiamo convincere le persone a vaccinarsi – prosegue Vagnini – perché altrimenti si mantiene alta la circolazione del virus e questo per le strutture sanitarie potrebbe essere è devastante. In una situazione come quella a cui stiamo assistendo, all’insegna del liberi tutti, le persone perdono di vista ogni forma di prevenzione e questo è un problema. Se ci vacciniamo tutti potremo affrontare l’autunno e l’inverno con maggiore sicurezza”.
Alcuni vaccinati hanno contratto l’infezione ma, conclude il direttore, sono “un numero infinitesimale e sono perlopiù asintomatici”.