Centro storico, “sicurezza e intrattenimento possono andare di pari passo”

Trovare una pacifica convivenza tra esercenti e residenti del centro storico. E’ stato questo il tema centrale dell’incontro tenutosi oggi, 16 luglio, tra una rappresentanza di esercenti di bar e ristoranti e il vicesindaco Stefania Gasparini, dopo le multe comminate ad alcuni locali per non aver rispettato il Regolamento di polizia urbana che fissa la chiusura dei dehor allo scoccare della mezzanotte. Gasparini ha anche annunciato come la Giunta stia valutando “l’idea di introdurre anche a Carpi, sulla scia di Bologna e Imola, la figura dello street tutor. Veri e propri facilitatori di strada per le zone della movida”.

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Foto aerea di Fabrizio Bizzarri

Trovare una pacifica convivenza tra esercenti e residenti del centro storico. E’ stato questo il tema centrale dell’incontro tenutosi oggi, 16 luglio, tra una rappresentanza di esercenti di bar e ristoranti e il vicesindaco Stefania Gasparini, dopo le multe comminate ad alcuni locali per non aver rispettato il Regolamento di polizia urbana che fissa la chiusura dei dehor allo scoccare della mezzanotte. Un boccone amaro da mandare giù ma che, commenta a caldo un esercente della Piazzetta, “non ci impedisce certo di lavorare: basta entrare e consumare al bancone. Oggi – prosegue – abbiamo iniziato un dialogo costruttivo con l’Amministrazione per tentare di trovare una mediazione tra i vari attori in campo. Dopo un anno e mezzo di Covid, abbiamo bisogno di lavorare ma, allo stesso tempo, comprendiamo i bisogni e le esigenze dei residenti, il cui sonno deve essere tutelato. La presenza dei locali in centro è un fortissimo deterrente contro la microcriminalità: luci accese, gente… garantiscono un presidio fondamentale del territorio. Tutelare il nostro lavoro significa avere a cuore il benessere di tutto il centro storico onde evitare la creazione di sacche di degrado, frequentate da personaggi poco raccomandabili”. Un incontro che, ha sottolineato Matteo Righi, titolare del Malto, “ha voluto gettare le basi per costruire un futuro differente, per creare un clima più sostenibile per tutti, dagli esercenti ai residenti. E’ necessario smettere di pensare al centro come a tante entità a sé stanti. Il cuore di Carpi dev’essere rivitalizzato nella sua interezza per diventare più vivo e più sicuro”. La Piazzetta da anni è il salotto della Movida ma, prosegue Righi, “se vogliamo che Carpi inizi a fare dell’intrattenimento di qualità e sia in grado di richiamare gente non solo in Piazza Garibaldi, ma anche lungo i corsi e le altre strade, nel rispetto dei regolamenti vigenti, occorre sviluppare una coscienza di centro storico. Un sistema che deve dialogare. Tutti dovremmo chiederci: cosa vogliamo fare da grandi? Come possiamo aiutarci a vicenda? La Piazzetta ha dato l’esempio ma c’è ancora tanto da poter fare. Il Covid ha cambiato numerosi equilibri e il coprifuoco che ne è derivato ha fatto sì che sia registrato qualche episodio increscioso, ora però le cose sono cambiate grazie alla nostra presenza e al supporto delle Forze dell’Ordine. A dimostrazione di come sicurezza e intrattenimento possano andare di pari passo”.

Forse, suggerisce Marco Bertoliresidente della Piazzetta, “sarebbe meglio riequilibrare un po’ le cose, investendo con maggiore coraggio su Piazza Martiri. Uno spazio certamente complesso ma che merita di essere maggiormente valorizzato grazie allo sforzo condiviso di privati e Amministrazione. Sarebbe bello che la Movida fosse un fenomeno comune a tutto il centro. Detto questo – conclude il cittadino – è giusto che ci siano degli orari che regolamentano le attività poiché anche noi abbiamo diritto di dormire ma non vorrei mai vivere in un centro morto come quello di Correggio, ad esempio, dove la sera non vi sono locali aperti. Non farei a cambio”.

Dal canto suo il vicesindaco Gasparini ha annunciato come la Giunta stia valutando “l’idea di introdurre anche a Carpi, sulla scia di Bologna e Imola, la figura dello street tutor. Veri e propri facilitatori di strada per le zone della movida, sono nuove figure professionali che operano in spazi adiacenti ai locali o laddove si svolgono eventi pubblici”. Il loro compito è sostanzialmente quello di svolgere un’attività di monitoraggio e prevenzione sul territorio senza dover arrivare a interventi di polizia, che potranno essere attivati in un successivo momento, qualora si rendessero necessari. Inoltre, il loro impiego assume una grande rilevanza nell’attuale contesto di vigilanza per il rispetto delle norme di comportamento richiesto per la prevenzione della diffusione dell’epidemia da Covid-19. Sul tema degli orari di fruizione dei dehor la discussione è ancora aperta ma, assicura Gasparini, “stiamo vagliando varie strategie e ci ritroveremo presto con gli esercenti. D’altronde il nostro obiettivo è comune: non far morire il centro storico! Il nostro ruolo di amministratori è quello di tenere insieme le istanze di tutti, da quelle dei proprietari dei locali a quelle dei residenti, soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale”.

Jessica Bianchi 

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