Open day a Carpi: si spinge sull’acceleratore

Dal commissario Figliuolo ci aspettavamo una seria campagna di comunicazione sui vaccini e invece oggi ci ritroviamo a non sapere bene i rischi e i benefici in relazione all’età. “Finalmente sono libero” è la dichiarazione di un minorenne incautamente trasmessa da un tg in diretta nazionale quando l’obiettivo dell’immunizzazione è ridurre la gravità dei sintomi affinché non sia necessario l’accesso in ospedale

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Non basta lanciare il cuore oltre l’ostacolo con dichiarazioni che hanno lo scopo di forzare la mano alla macchina organizzativa. Dal commissario Figliuolo ci aspettavamo una seria campagna di comunicazione sui vaccini e invece oggi ci ritroviamo a non sapere bene i rischi e i benefici in relazione all’età. “Finalmente sono libero” è la dichiarazione di un minorenne incautamente trasmessa da un tg in diretta nazionale quando l’obiettivo dell’immunizzazione è ridurre la gravità dei sintomi affinché non sia necessario l’accesso in ospedale: il vaccino protegge dalla gravità della malattia, dall’andamento patologico dell’infezione, ma non dalla possibilità che il virus possa infettare tant’è vero che più volte è stato raccomandato di mantenere le misure anti-contagio, come mascherine e distanziamento, di cui oggi non possiamo liberarci.

Sul fronte vaccinazioni, l’ultimo obiettivo fissato dal commissario Figliuolo è quello di “vaccinare l’80% della popolazione entro settembre di quest’anno, compresi i 12-15enni, in totale 54,3 milioni di italiani”. Ad oggi ha completato il ciclo vaccinale il 24% della popolazione, 13 milioni di italiani. Per arrivare a vaccinare con due dosi altri 35 milioni di italiani, calcolando la media attuale di 500mila somministrazioni al giorno, servirebbero quattro mesi e mezzo. Figliuolo ne ha tre e mezzo ma considerando che gli ultrasessantenni hanno già ricevuto la prima dose di Astrazeneca e sono in attesa solo della seconda, ce la può fare spingendo la macchina delle vaccinazioni.

L’Emilia Romagna, dove un milione di persone ha ricevuto la seconda dose (22%) e ad altrettante è già stata somministrata la prima, mantiene il suo ritmo di 35mila vaccinazioni al giorno nella prima settimana di giugno e a dare la spinta per l’immunizzazione dei 4,5 milioni di abitanti potrebbero essere gli open day. L’Ausl di Modena, nel cui territorio il 20% della popolazione ha ricevuto la seconda dose, prosegue nel fine settimana con due nuove giornate, sempre dedicate alla somministrazione del vaccino monodose Johnson&Johnson: la prima a Carpi, sabato 12 giugno, la seconda a Vignola, domenica 13 giugno, per una disponibilità complessiva di 1750 dosi (1000 a Carpi e 750 a Vignola). Le prenotazioni saranno aperte per entrambe le date da giovedì 10 giugno a partire dalle 8.30 tramite la pagina dedicata sul sito Ausl (www.ausl.mo.it/vaccino-covid-open-day).

Per non enfatizzare esageratamente l’effetto delle vaccinazioni è bene ricordare che nel bollettino regionale del 7 giugno dell’anno scorso erano 14 i casi positivi in più rispetto al giorno precedente e 4 i decessi. Nello stesso giorno di quest’anno 155 i casi positivi in più e tre i decessi. Il lockdown aveva dato i suoi risultati e la stagione estiva aveva fatto il resto ma purtroppo non ne abbiamo approfittato. La lezione l’abbiamo imparata e non possiamo ripetere i medesimi errori a partire da una campagna di screening a tappeto per isolare il più possibile il virus quando si può.

 

Sara Gelli

 

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