Chi è Gasa? Fermiamolo!

Imbratta qualsiasi cosa gli capiti a tiro. E’ di bocca buona Gasa, il writer che sta apponendo la sua firma su ogni superficie possibile a Carpi. Basta farvi caso e ovunque si girerà l’occhio lo si noterà: muri, cancelli, bidoni della spazzatura, parchimetri, sottopassaggi, cabine elettriche, casolari abbandonati, panchine… portano traccia del suo passaggio.

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Imbratta qualsiasi cosa gli capiti a tiro. E’ di bocca buona Gasa, il writer che sta apponendo la sua firma su ogni superficie possibile a Carpi. Basta farvi caso e ovunque si girerà l’occhio lo si noterà: muri, cancelli, bidoni della spazzatura, parchimetri, sottopassaggi, cabine elettriche, casolari abbandonati, panchine… portano traccia del suo passaggio. 

Per quanto amanti e sostenitori della street art, il Gasa di casa nostra non può certo fregiarsi del titolo di artista, al contrario. Magari fossimo di fronte a un nuovo Banksy o a un secondo Jorit… ma non è questo il caso. Anziché l’arte, a spuntare è solo un’unica, anonima e ripetitiva scritta: Gasa appunto. Sulla sua identità è mistero fitto e nessuno lo ha mai visto all’opera anche perché in quel caso, per il bene di tutti noi e soprattutto per salvaguardare quel poco di decoro che ci resta, avrebbe come minimo dovuto allertare la Polizia Municipale. Al momento Gasa scorrazza libero per la città, bomboletta alla mano, in barba alle telecamere. L’appello è chiaro: chi dovesse avvistarlo non passi oltre, il writer ha già fatto abbastanza brutture. Tanti street artist di talento hanno iniziato a disegnare in modo illegale spazi dismessi e muri ma in questo caso ci troviamo di fronte a mero vandalismo.

La street art è sinonimo di bellezza, di denuncia sociale, di impegno o, semplicemente, di leggerezza. Un messaggio potente che grida dai muri catturando l’attenzione di chi vi passa accanto. Nel caso di Gasa, a gridare, è solo il buongusto ferito. Fermiamolo!

Jessica Bianchi