Mense scolastiche promosse a metà

Il costo del pasto è considerato "troppo alto" in rapporto a "qualità e porzioni offerte". È questo l'esito di un sondaggio online avviato nei mesi scorsi dall'associazione dei consumatori Udicon

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Il cibo nelle mense scolastiche? Promosso “a metà”. Cioè è percepito come “buono di qualità” dalla maggioranza dei genitori, ma il costo del pasto è considerato “troppo alto” in rapporto a “qualità e porzioni offerte”. È questo l’esito di un sondaggio online avviato nei mesi scorsi dall’associazione dei consumatori Udicon Emilia-Romagna, a cui hanno risposto più di mille cittadini, soprattutto famiglie con figli alle elementari. Dal questionario risulta che per il 41,2% degli utenti la qualità del cibo è buona, ma il 17% la ritiene insufficiente e quasi il 12% la definisce scarsa. Nessuno tra l’altro ha espresso un giudizio superiore al buono. Sul fronte delle intolleranze alimentari, invece, il 75% delle famiglie conferma che sono presenti alternative nel menu. Andando a guardare l’offerta, verdura e frutta sono quasi sempre inclusi nel menu (88%). Sono invece contrastanti le opinioni sulla varietà degli alimenti: per il 52,9% la scuola propone un menu differenziato, non è così per il 47,1%. Stessa spaccatura sul cibo biologico: il 53,3% delle famiglie è soddisfatta, mentre per il 46,7% è insufficiente. Per quanto riguarda la provenienza degli alimenti, per il 66,7% dei genitori è importante saperlo mentre al 20% non interessa.

Udicon ha chiesto nel sondaggio alcune proposte per migliorare la qualità delle mense scolastiche. Due i fili conduttori delle risposte. “Il primo- spiega l’associazione dei consumatori- è sicuramente il fattore economico. Tantissimi genitori percepiscono il costo del pasto per i ragazzi troppo alto per la qualità e le porzioni offerte. L’altro filone riguarda le preferenze dei ragazzi, spesso ostili nei confronti di frutta e verdura o a determinate pietanze presenti nel menù che si rifiutano di consumare”. Fra le proposte dei genitori figura dunque l’eliminazione di questi cibi, mentre nel caso di frutta e verdura l’idea è quella di passarle o somministrarle sotto forma di composte. “Almeno per i più piccoli potrebbe essere una soluzione”.

 

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