Arrivano le zanzare, che la battaglia inizi!

Pioggia e temperature primaverili rappresentano il mix perfetto per la proliferazione delle zanzare. Che siano tigri o comuni, questi fastidiosi insetti possono costruire un grave pericolo per la nostra salute in quanto vettori di arbovirosi come Chikungunya, Dengue e West Nile e arginarne l’avanzata dev’essere quindi un imperativo per tutti, privati ed enti pubblici.

0
1159

Pioggia e temperature primaverili rappresentano il mix perfetto per la proliferazione delle zanzare. Che siano tigri o comuni, questi fastidiosi insetti possono costruire un grave pericolo per la nostra salute in quanto vettori di arbovirosi come Chikungunya, Dengue e West Nile e arginarne l’avanzata dev’essere quindi un imperativo per tutti, privati ed enti pubblici.

“La zanzara comune, o culex, può trasmettere la West Nile, una febbre che, nella maggior parte dei casi decorre in modo asintomatico o con un quadro clinico lieve simile a quello influenzale ma, in presenza di malattie pregresse e con l’avanzare dell’età, può comportare patologie neuro-invasive gravi che necessitano di ricovero ospedaliero e di un’assistenza specializzata. Forme che alcuni anni fa hanno avuto in qualche caso un esito infausto”, spiega il dottor Giovanni Casaletti, direttore del Servizio di Igiene pubblica dell’Ausl di Modena.

Nel 2020 in Emilia Romagna le forme gravi, con meningoencefaliti dovute al virus West Nile sono state solo 5, due in provincia di Bologna e uno per ciascuna delle province di Piacenza, Parma e Modena. Il limitato numero di casi osservati, decisamente inferiore rispetto a quanto registrato nel 2018, può essere messo in relazione alla bassa positività per West Nile riscontrata nei pool di zanzare e negli uccelli, che rappresentano il serbatoio naturale del virus. “Il monitoraggio teso a rilevare la presenza del virus all’interno della zanzara è una priorità. Fino a quando tale presenza resta appannaggio degli uccelli – prosegue il dottor Casaletti – non c’è alcun pericolo per l’uomo ma sappiamo che, sul finire dell’estate, solitamente in agosto, alcune zanzare comuni infettatesi pungendo i volatili, possono trasmettere la malattia. Prima che il virus inizi a circolare e a diventare un problema sanitario è necessario comprendere l’importanza di difenderci dalle punture attraverso l’uso di repellenti cutanei, evitando di utilizzare profumi e cercando di coprire braccia e gambe quando si esce la sera. In casa invece occorre tenere abbassate le zanzariere ed, eventualmente, ricorrere a prodotti o diffusori a base di piretroidi dall’azione insetticida”.

Difendersi è quindi la parola chiave dal momento che “ridurre l’infestazione è difficile – aggiunge il dottor Casaletti – poiché la zanzara comune si moltiplica ovunque e i trattamenti adulticidi non sono ritenuti strumenti adeguati per la lotta sistematica di questi insetti.   L’uso di prodotti adulticidi è da considerare un provvedimento sanitario eccezionale previsto a fine estate nelle aree verdi particolarmente frequentate  (ad esempio in occasione di manifestazioni pubbliche) e solo dopo che la rete di monitoraggio regionale certifica la presenza di virus West Nile nelle zanzare catturate. Infatti tali trattamenti, oltre a costituire un danno per l’ambiente e per altre specie di insetti utili, consentono un beneficio solo momentaneo di due o tre giorni ma non incidono sull’infestazione che, al contrario, si affronta al momento della deposizione delle uova o delle larve”.

Per quanto riguarda il contenimento della proliferazione della zanzara tigre invece abbiamo più armi a nostra disposizione. Nonostante l’emergenza ancora in corso, ha preso il via nel mese di aprile la campagna da parte del Comune di Carpi per prevenire la proliferazione della tigre: l’ente, fino alla fine di ottobre, eseguirà interventi larvicidi e di disinfestazione nelle aree pubbliche del territorio ma, per ridurre al massimo il rischio a cui tutti sono esposti, è fondamentale che ogni cittadino partecipi alla campagna contribuendo a rimuovere o ridurre i potenziali focolai larvali nei giardini, seguendo alcune semplici norme di comportamento.

“Prestiamo attenzione alle zone ombreggiate, dove l’abbandono di piccoli contenitori consente la formazione di ristagni d’acqua: è proprio lì che la zanzara tigre depone le uova, da cui in pochi giorni si forma l’insetto adulto con una progressione esponenziale”, prosegue Casaletti.

Chikungunya e Dengue sono le febbri trasmissibili da questa tipologia di zanzara: nel corso del 2020 sul territorio regionale sono stati confermati 1 caso di febbre di Chikungunya e 6 casi di Dengue, di cui uno in provincia di Modena. “Dall’evento epidemico del 2007, e dalla conseguente predisposizione e applicazione del Piano Regionale, in Emilia Romagna i casi confermati hanno sempre riguardato infezioni contratte all’estero, in Paesi in cui queste patologie sono diffuse, e con manifestazione dei sintomi solo al rientro in Italia una volta trascorso il periodo di incubazione. Questo significa che anche nel 2020 siamo riusciti a evitare che ci potesse essere una trasmissione autoctona, locale, di queste arbovirosi da un residente all’altro. La rete di contrasto su zanzara comune e zanzara tigre basata sulla sorveglianza, controllo ed eventuale intervento in emergenza, coordinata dalla Regione e dalle Ausl che si avvalgono della collaborazione dei comuni, si sta rivelando strategica nella tutela della salute dei nostri concittadini”.

Jessica Bianchi