“Dateci la possibilità di passare il guado”

Senza corsistica e attività aperte al pubblico non si andrà avanti molto. La situazione è drammatica dopo sei mesi di chiusura: “abbiamo perso il 58% del fatturato compensato solo per il 2,5% dai ristori del Decreto Sostegni” ammette Gianluca Gualdi presidente di Coopernuoto, i cui 66 dipendenti sono da mesi in cassa integrazione

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Aprile si presenta come un altro mese molto duro per il mondo dello sport. Alla Piscina comunale dopo l’ultimo decreto del governo fanno fatica a vedere la luce in fondo al tunnel.

“In piscina possono entrare solo i tesserati alla Federnuoto delle squadre di agonismo e abbiamo concentrato nell’impianto di Carpi gli allenamenti di tutti gli atleti che si preparano a gare di interesse nazionale. Restano chiuse le piscine di Mirandola, Novellara e Correggio e i genitori si devono far carico del trasporto a Carpi”.  La situazione non è comunque economicamente sostenibile: i costi del funzionamento dell’impianto ricadono sulle famiglie degli agonisti costrette a versare quote raddoppiate. Senza corsistica e attività aperte al pubblico non si andrà avanti molto. La situazione è drammatica dopo sei mesi di chiusura: “abbiamo perso il 58% del fatturato compensato solo per il 2,5% dai ristori del Decreto Sostegni” ammette Gianluca Gualdi presidente di Coopernuoto, i cui 66 dipendenti sono da mesi in cassa integrazione. “La prospettiva dell’apertura estiva non ci rincuora perché l’attività sarà comunque contingentata”.

Quello offerto dalla piscina comunale è un servizio sportivo con rilevanza economica per cui la gestione è in grado di sostenersi da sola e di produrre reddito ma “non si è fatto niente per preservare queste attività ritenute non essenziali. Qualcuno mi deve spiegare la differenza con altre attività che hanno potuto riaprire. In questi lunghi mesi abbiamo pagato luce, gas, acqua e persino la tassa dei rifiuti per intero, da giugno ricominceremo a pagare anche le rate del mutuo. Abbiamo sostenuto costi di mantenimento, anche a piscine chiuse, bruciando i risparmi di trent’anni di lavoro di Coopernuoto e oggi chiediamo la possibilità di avere sgravi fiscali per le società che gestiscono impianti e per le famiglie che li frequentano con i loro figli.

Si è tanto insistito in questi anni sull’importante funzione dello sport per la salvaguardia della salute e per la socialità ma la politica italiana si è fatta vedere solo nel momento in cui c’era da premiare un campione. Sport e benessere fisico sono molto importanti ed è per questo che le attività devono al più presto ripartire in piena sicurezza, come già si sono attrezzate a fare.

Abbiamo deciso – conclude Gualdi – di costituire dei gruppi di rappresentanza del mondo sportivo, per il quale nessuno si è mosso e al quale sono state date solo le briciole. Dateci la possibilità di passare il guado dei prossimi due o tre anni”.

 

S.G.

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