Gli insetti impollinatori sono in grave pericolo. Per questo motivo sempre più persone stanno progettando zone verdi e angoli di giardino o terrazzi con fiori e piante particolarmente ricche di polline. Ecco qualche consiglio per aiutare la fauna e gli insetti utili e creare così maggiore biodiversità anche in ambito urbano.
E’ possibile creare delle bordure con erbe aromatiche fiorite su muretti in pietra. Oppure, realizzare apposite aiuole con erbe officinali come menta, rosmarino, erba cipollina, origano, borragine, salvia. In questo modo darete nuova vita al giardino con il profumo degli oli essenziali e con il continuo via vai degli impollinatori durante le fioriture. “Chi ha la fortuna di avere un giardino può crearvi un rocciario dove si andranno a riscaldare i primi animaletti che escono dal letargo come le lucertole o si andranno a riparare i rospi. Lì, ma anche in prossimità di un muretto – spiega Daniela Rustichelli, delegata Lipu di Carpi – potrebbe essere utile mettere a dimora piante che necessitano di tanta luce come la saponaria, le piante grasse (come la portulaca, il sedum o i semprevivi) o le aromatiche come timo, salvia, rosmarino, lavanda… sempreverdi che attirano gli impollinatori”.
Le api, così come tutti gli apoidei bottinatori, vivono in simbiosi con piante e fiori: “raccolgono le sostanze zuccherine e al contempo fecondano le piante. Il nettare insieme alla saliva andrà poi a formare il miele, loro primo alimento insieme al polline. Alla fine dell’inverno questi insetti sono affamati e appena c’è una macchia di fiori si riempie di una nuvola di api e altri impollinatori. Per questo motivo, se vogliamo davvero aiutare gli apoidei, non dovremmo mai operare delle potature drastiche che limitano conseguentemente anche le fioriture primaverili”, sottolinea Rustichelli.
Api, bombi e osmie sono tra gli insetti più attivi per favorire l’impollinazione poiché trasportando il polline di pianta in pianta, fecondano i fiori permettendo la fecondazione incrociata: “oggi, nei frutteti, per favorire l’impollinazione, grazie ad alcuni apicoltori specializzati, non si impiegano più solo le api ma anche alcune specie di osmie. Mentre le api vivono in colonie di 50 – 100mila individui, i bombi hanno una regina solitaria, fecondata in autunno e sopravvissuta all’inverno, che si trova da sola a raccogliere il primo cibo poi, trova un buco nel terreno o una fessura negli alberi dove inizia a creare i primi orcioli di cera e a deporre le uova fino a dar vita a una nuova colonia di 200 – 300 individui. Questa regina sarà poi servita dalle nuove nate e mentre lei morirà nella tarda estate, nasceranno delle nuove regine che sopravviveranno alla stagione invernale, pronte a ricominciare questo ciclo vitale. Un destino simile a quello di altre api solitarie come le osmie, api pelose color rosso ruggine e preziosissime per l’impollinazione che stanno purtroppo scomparendo sempre più”.
Nelle nostre piccole oasi verdi e colorate di fiori arriveranno ben presto anche le farfalle che popolano il nostro territorio, qualche esempio? “Le prime saranno le vanesse, del cardo e dell’ortica, la vanessa Io o occhio di pavone, e l’Atalanta. E poi giungeranno la farfalla cedronella, color giallo limone e sempre più rara da avvistare, la cavolaia bianca coi suoi puntini neri… insetti che vivono perlopiù nelle macchie e nelle siepi”.
Bruchi, larve, crisalidi, lombrichi di cui a loro volta si nutrono gli uccelli insettivori ma di cui sono ghiotti anche rettili, anfibi e piccoli mammiferi affamati dopo il letargo: “dalle lucertole al rospo comune e quello smeraldino, dai ricci alle talpe, ai toporagni che ogni notte mangiano un equivalente del proprio peso”. Per offrire ospitalità anche agli anfibi, prosegue la delegata della Lipu, “in giardino si possono fare delle nicchie o accatastare alcune pietre, cocci, coppi, vasi capovolti o rami secchi per creare un ambiente umido adatto a loro”.
Insomma il consiglio è quello di mettere a dimora delle piante perenni, che richiedono poca manutenzione, così da trovarle di nuovo in giardino l’anno successivo. Scegliete poi piante che abbiano fioriture a scalare per ogni stagione, in questo modo garantirete agli insetti nutrimento per tutto l’anno.
Non dimenticate poi di prevedere dei contenitori con l’acqua per insetti e uccelli, basta un sottovaso. Anche le api, gli uccelli e le farfalle hanno bisogno di acqua. Per non fare annegare i piccoli insetti si possono tagliare sottili rondelle ricavate da tappi di sughero che sull’acqua fungeranno da piccole zattere per l’atterraggio.
“La primavera – spiega Daniela Rustichelli – dovrebbe essere un momento in cui arrivano le perturbazioni ma a causa dei cambiamenti climatici non è più così, oppure la pioggia si concentra in pochi giorni e l’acqua anziché essere assorbita si limita a dilavare i terreni. La pioggia rende il nettare dei fiori più fluido e le api ne beneficiano per produrre il miele. Se non piove, diamo una mano alle piante con delle innaffiature”.
Un ulteriore aiuto agli insetti utili può essere l’installazione in un’aiuola dei cosiddetti Bug Hotel: costruzioni di legno con cannucce di bambù, trucioli e tronchetti forati in cui trovano rifugio le api solitarie.
“Molte di queste api – spiega Rustichelli – sono anche carnivore ovvero si nutrono di insetti nocivi come afidi, larve di zanzara, parassiti degli alberi e delle rose… insomma sono dei veri e propri antiparassitari naturali. In questi alberghi possono entrare anche le forbicine e le coccinelle, altri voraci predatori di insetti nocivi. E’ stato stimato che nel corso della sua vita, ogni coccinella (quelle a 7 punti sono quelle autoctone mentre quelle con più puntini vengono dall’Oriente ma pur essendo una specie aliena è altrettanto utile) possa mangiare dai 200 ai 600 afidi”.
Un giardino fiorito o un terrazzo verde è un’oasi di bellezza e biodiversità, non dimentichiamolo.
Jessica Bianchi