“Il nemico straniero oggi è il virus” e non sarà l’ultimo

“Il concetto di salute e quello di benessere in questa era dell’Antropocene vanno riformulati del tutto. Sicuramente questa pandemia non è né la prima né l’ultima che vedremo. La politica del vaccino è stata scelta perchè la sanità non funziona ma non è la soluzione. Se vogliamo immaginare un futuro sostenibile iniziamo col potenziare la sanità. Facciamo in modo che la protezione dell’individuo da parte dello stato diventi un diktat”, spiega Loretta Napoleoni, economista, saggista e consulente di governi e organizzazioni internazionali, nell'ambito della rassegna on line UNIPR On Air organizzata dall'Università di Parma.

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Loretta Napoleoni, economista, saggista e consulente di governi e organizzazioni internazionali

Siamo entrati in una nuova era storica: l’Antropocene. “Se noi guardiamo alla storia del pianeta e della nostra specie – ha spiegato Loretta Napoleoni, economista, saggista e consulente di governi e organizzazioni internazionali, nell’ambito della rassegna on line UNIPR On Air organizzata dall’Università di Parma – noteremo come vi siano delle ere che corrispondono a cambiamenti importantissimi prodotti dalla Natura. Improvvisamente l’uomo riesce a dominare la Natura e cambia tutto: i cambiamenti climatici non sono un mutamento creato dalla vita del pianeta bensì dalla presenza dell’uomo sulla Terra. Noi tagliamo le foreste pluviali, noi cementifichiamo il pianeta… Il problema fondamentale è come possiamo convivere in questa nuova era in cui la presenza schiacciante dell’uomo ha preso il sopravvento sulla Natura senza distruggere la nostra stessa specie perchè il pianeta, si sa, sopravviverà come ha già fatto in passato”. 

La lezione del Covid, secondo l’economista, comporta da un lato la necessità “scientifica” di comprendere “come si innescano i meccanismi di salti di patogeni da una specie all’altra, dal momento che siamo troppi e viviamo in costante contatto dentro a metropoli affollate” e dall’altro l’assoluta esigenza di carattere “culturale, di modificare il nostro modello di vita”.

Loretta Napoleoni, intervenuta sul Goal numero 3 Salute e benessere dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, (la videoconferenza è on line al link https://www.facciamoconoscenza.unipr.it) non usa mezze parole: “le direttive dell’Agenda delle Nazioni Unite del 2015 per il 2030, vanno rivedute. Parlare di sviluppo, di crescita economica e di come ridistribuirla e, ancora, di quali strumenti adottare affinché i Paesi più poveri raggiungano il nostro modello, è sbagliato. Occorre rovesciare quasi completamente l’equazione, ma non sarà facile. Come possiamo abbracciare un modello di sostenibilità che ci priva di alcuni privilegi che pensiamo di aver conquistato, come ad esempio il fatto di viaggiare costantemente visitando lunghi esotici nell’ottica del mordi e tuffi? Un turismo mondiale insostenibile che si consuma come un panino al Mc Donald’s. Bisogna lavorare oggi per il futuro ed educare le nuove generazioni a un nuovo modello e presentarlo come quello vincente, la nuova moda”.

Sono necessari, secondo Loretta Napoleoni, importanti mutamenti sociali e culturali: “viviamo nel trionfo del capitalismo più bieco, dove un individuo come Elon Musk, uno degli uomini più ricchi al mondo che sogna di andare su Marte e racconta il futuro sulla base di un sogno, quello della macchina elettrica, mentre la gente se ne sta chiusa in casa, senza accennare al fatto che la produzione di batterie per la Tesla è un’attività fortemente inquinante. Le immagini prodotte dal capitalismo sono basate su eroi a cui tutti guardano come un modello. Fino a quando sarà così, non andremo da nessuna parte. Alla fine degli Anni ’90 abbiamo assistito alla nascita del Movimento No Global che rifiutava il condizionamento della pubblicità oggi ci troviamo di fronte a un fenomeno esattamente opposto, in cui i social media fanno il branding di se stessi. L’individuo non solo ha accettato il branding, ma lui stesso è diventato un prodotto da mettere un vendita ed è felicissimo di farlo. Il condizionamento sociale, soprattutto dei giovani, sui social è schiacciante. Siamo andati oltre il limite. Viviamo in un villaggio globale oligopolistico dal punto di vista della tecnologia. I No global dove sono finiti?”. Durissima la stoccata dell’economista ai movimenti  cosiddetti green come i Friday for future: “stiamo lottando contro un’oligarchia fatta da giganti ma siamo dei lillipuziani al confronto. Serve un cambiamento radicale ma non lo vedo, altro che qualche manifestazione in piazza…”.

E allora che fare? Da dove partire? “Il concetto di salute e quello di benessere in questa era dell’Antropocene vanno riformulati del tutto. Sicuramente questa pandemia non è né la prima né l’ultima che vedremo. Sono necessari ingenti finanziamenti e il potenziamento massiccio della struttura sanitaria. Uno dei problemi fondamentali che stiamo vivendo in questo momento è che tale struttura non è in grado di assorbire il numero dei malati. Questo è il vero motivo alla base del lockdown. Se la pandemia diventa un elemento ricorrente, come l’influenza, la situazione cambia radicalmente: è chiaro che ammettere questo vuol dire rivoluzionare l’assetto politico. Durante il suo discorso inaugurale, Biden ha detto che l’attuale pandemia è un evento che si manifesta ogni secolo ma non è vero, non è così”, ha spiegato l’economista.

Per Napoleoni serve un investimento forte per aumentare l’occupazione in ambito sanitario dopodiché, “una volta che il sistema sanitario sarà diventato il fulcro dello stato nazione dell’Antropocene non avremo più politiche di contenimento come quelle attuali. La politica del vaccino è stata scelta perchè la sanità non funziona ma non è la soluzione. Se vogliamo immaginare un futuro sostenibile iniziamo col potenziare la sanità. Facciamo in modo che la protezione dell’individuo da parte dello stato diventi un diktat. Serve un nuovo contratto sociale nel quale lo Stato garantisca tale sicurezza dimenticando quello classico in cui garantiva la sicurezza nazionale, ovvero l’attacco di un nemico straniero. Una visione che appartiene al secolo scorso. Il nemico straniero oggi è il virus” e non sarà l’ultimo.

Jessica Bianchi