Ordinati e silenziosi restano in fila in attesa del proprio turno. Ci sono mariti e mogli che si stringono la mano, genitori accompagnati dai figli, e altri, soli, che aspettano con pazienza di levarsi il pensiero e tornarsene a casa in compagnia di qualche anticorpo in piĂš.
Stiamo parlando dellâesercito degli Over 85, coloro a cui è rivolta la campagna vaccinale anti-Covid partita lo scorso 16 febbraio.Â
Una categoria di persone che, a causa degli acciacchi dellâetĂ , non sempre è in grado di muoversi in piena autonomia per raggiungere il punto vaccinale piĂš vicino.Â
La macchina organizzativa messa in piedi dalle aziende sanitarie è complessa e, soprattutto in questa prima fase, si evidenzia qualche criticitĂ come denunciano alcuni cittadini con genitori parzialmente non autosufficienti e a loro volta impossibilitati a trasportarli per fare il vaccino.Â
âAl momento della prenotazione – spiegano – ci è stato detto che verremo richiamati per fissare lâappuntamento dellâinoculazione a domicilio. Il timore però è che i nostri genitori finiranno in fondo alla lista e che la precedenza sarĂ data a coloro che possono raggiungere il punto vaccinale con le proprie gambe. Come mai i medici di famiglia non si aggiungono alle fila dei professionisti che andranno a casa delle persone? In questo modo non si taglierebbero i tempi di attesa? Siamo solo allâinizio, è vero, ma i nostri cari hanno il diritto di essere protetti come tutti gli altri grandi anzianiâ.Â
La posizione dellâAusl di Modena è chiara: âsi invitano i cittadini a privilegiare il piĂš possibile la vaccinazione nei punti dedicatiâ.Â
Le richieste delle persone in evidenti condizioni di intrasportabilitĂ , come quelle costrette a letto, prosegue lâazienda sanitaria, âsaranno prese in carico da parte degli operatori del punto vaccinale del Distretto di riferimento per la programmazione della vaccinazione al domicilio da parte delle ĂŠquipe vaccinali. Tale possibilitĂ â per la complessitĂ legata allâorganizzazione del calendario degli accessi domiciliari e ai tempi di esecuzione del vaccino a casa dei pazienti â si potrĂ programmare in tempi successivi rispetto a quelle previsti per punti vaccinali.Â
Insomma, come recita il vecchio adagio popolare, Chi fa da sĂŠ fa per tre e dunque, il consiglio a chi è solo, ha una rete parentale fragile o, semplicemente, un mezzo di trasporto inadeguato, è quello di rivolgersi alle associazioni di volontariato che si occupano di trasporto sociale per assicurarsi cosĂŹ un passaggio al punto vaccinale.Â
Jessica BianchiÂ