“Noi ci prendiamo cura degli animali maltrattati ma non ci intrufoleremmo ma di notte in una proprietà privata per sottrarli ai loro proprietari. Sarebbe illegale dal momento che noi volontari non siamo dei pubblici ufficiali e passeremmo quindi dalla parte del torto. Al contrario collaboriamo con le Forze dell’Ordine per denunciare casi drammatici e lavoriamo di squadra”. A parlare è Raffaella Benedusi, responsabile del Canile di Carpi, che rivendica l’importanza di muoversi nella legalità e di segnalare alle autorità competenti eventuali casi di maltrattamento.
“Si sa, esistono anche gli animalisti estremisti – prosegue – ma il mio invito è quello di non fare di testa propria e di rivolgersi a noi o alle Forze dell’Ordine per avere chiarimenti su cosa fare senza rischiare di commettere un reato”.
Il Gruppo Zoofilo carpigiano, sottolinea Raffaella Benedusi, è un’associazione che “si occupa del benessere degli animali. La loro tutela è nel nostro statuto, nel rispetto della legge. Nell’alveo della legalità noi facciamo la nostra parte, abbiamo condotto e conduciamo numerose battaglie legali per difendere i cani da comportamenti disumani e siamo disponibili a raccogliere segnalazioni da far poi eventualmente pervenire al Servizio Veterinario o alle Forze dell’Ordine affinché verifichino lo stato dei fatti e provvedano a procedere con un eventuale sequestro”.
In Canile arrivano numerose telefonate di presunti maltrattamenti di animali: cani lasciati tutto il giorno sotto al sole o al freddo, altri abbandonati per giorni interi a loro stessi… ma, in molti casi, sottolinea la responsabile della struttura di via Bertuzza, “basta un nostro sopralluogo e una chiacchierata coi proprietari per aggiustare le cose. Spesso non hanno bisogno d’altro che di un’indicazione o un consiglio”. In questi lunghi mesi di pandemia, poi, alcuni cittadini preoccupati hanno contattato il Canile lamentando il fatto che dei cani, rinchiusi in casa, abbaiassero tutto il giorno: “quando siamo intervenuti ci siamo resi conto che le loro famiglie erano malate o in quarantena e non potevano portarli a fare una passeggiata. Spesso anche il cibo scarseggiava… per questo siamo intervenuti e dato il nostro sostegno a una decina di famiglie, facendo uscire i loro animali”.
I volontari del Canile – che tanto fanno seppur con mezzi limitati – sono sempre disponibili per un consiglio o un sopralluogo, “un modo per smistare le segnalazioni e e far sì che solo quelle davvero gravi e drammatiche arrivino sui tavoli giusti. Se qualcuno ha bisogno, noi ci siamo”, aggiunge Raffaella Benedusi.
Ogni tanto un cane sparisce: qualcuno infatti, col favore delle tenebre, si intrufola nei cortili e porta via gli animali poiché a loro dire maltenuti o maltrattati.
“Queste persone spesso si fregiano di essere del Canile ma lo ribadisco – conclude la responsabile della struttura – non è così”.
Ma qual è il confine tra maltrattamento e vita da cane? Una cosa è certa per un peloso a quattro zampe vivere in cortile non è una tortura qualora abbia una cuccia o una tettoia sotto le quali trovare riparo dal freddo e dal sole cocente.
Trascorrere una vita alla catena, invece, non fa certo rima con benessere, soprattutto se il cane è anziano e in quanto tale da tutelare ancor di più. Chi assiste a situazioni limite ha l’obbligo di denunciarle alle Forze dell’ordine. Sequestrare un cane infatti è compito loro e di nessun altro.
Jessica Bianchi