Da lunedì 18 gennaio le scuole superiori dell’Emilia Romagna riprenderanno le lezioni in presenza al 50%. Ad annunciarlo oggi in conferenza stampa il presidente della Regione Stefano Bonaccini, dopo il pronunciamento del Tar regionale e la relativa sospensione dell’ordinanza regionale che, appunto per motivi di sicurezza sanitaria, rinviava al 25 gennaio l’avvio della didattica in aula per gli istituti superiori, decisione peraltro presa da tutti i presidenti delle Regioni in zona arancione e da gran parte di quelli in zona gialla.
“Le sentenze si rispettano, siamo abituati così, – ha affermato Bonaccini- pertanto lunedì siamo pronti a partire. Non ci sono problemi a farlo in così poco tempo, a dimostrazione che la nostra decisione era motivata dall’andamento epidemiologico e non da difficoltà organizzative, che non esistono nemmeno ora”.
L’Emilia-Romagna, peraltro, è stata la prima in Italia ad avviare una campagna massiccia a favore della sicurezza della scuola, da ottobre con test sierologici e adesso con i tamponi rapidi gratuiti direttamente in farmacia per tutto il personale scolastico, studenti, famigliari e nonni anche non conviventi. Che potranno essere fatti non più ogni 30, ma addirittura ogni 15 giorni.
“Un provvedimento – ha annunciato Bonaccini – che adesso vogliamo rafforzare: renderemo infatti ripetibili i tamponi rapidi ogni due settimane. Non solo, perché abbiamo proposto al Governo che venga inserito il personale scolastico fra le categorie professionali più esposte a cui fare il vaccino anti-Covid al più presto”.
I dati sull’andamento epidemiologico, del resto, sono in peggioramento non solo in Emilia-Romagna, dove il nuovo Rt regionale settimanale oggi è di 1,15 rispetto a 1,05 della settimana scorsa, ma in tutto il Paese.
“A dimostrazione – ha aggiunto il presidente – che c’è un problema rilevante di tipo sanitario. Tanto è vero che anche il Governo ha ultimamente inasprito i criteri e le soglie per cui si passa in zona arancione e in zona rossa. Quando ho assunto la mia ordinanza era addirittura in discussione un criterio che ci avrebbe portato direttamente al rosso, con conseguenza diretta di mettere in didattica a distanza anche la seconda e la terza classe delle scuole medie. Il rischio non è comunque scongiurato”.
Il presidente ha poi sottolineato la necessità, per alunni e genitori, di avere chiarezza: “Noi ci siamo assunti la nostra responsabilità, adesso tocca al Governo. Comprendiamo benissimo le ragioni di famiglie e studenti e l’ultima cosa che vogliamo in questo momento così drammatico – ha concluso Bonaccini – è che la scuola diventi un campo di battaglia e di scontro. Riportare ragazze e ragazzi in aula è un obiettivo comune, di tutti noi, e per questo continueremo a batterci fino all’ultimo”.
“Le scuole superiori modenesi sono pronte a ripartire in sicurezza, ma occorre la massima attenzione e il rispetto di regole e precauzioni, perché i numeri dell’epidemia in regione sono ancora preoccupanti, a Modena in particolare. Si rischia di riaprire adesso per richiudere nel giro di qualche giorno se dovessimo diventare zona rossa e ha ragione il presidente Bonaccini quando chiede una maggiore chiarezza da parte del Governo soprattutto nei confronti degli studenti e delle famiglie, perché una decisione così importante e delicata, come la riapertura delle scuole, non può avvenire con queste modalità”, ha affermato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, dopo la decisione sulla riapertura delle scuole, da lunedì 18 gennaio, decisa dal Tar dell’Emilia Romagna.
“L’organizzazione dei trasporti – prosegue Tomei – nel modenese è in grado di gestire il ritorno in classe anche al 75 per cento, grazie al lavoro fatto nelle scorse settimane, in collaborazione con le scuole, le autorità scolastiche, la Prefettura e la Regione che ha compiuto uno sforzo finanziario importante per garantire un servizio in sicurezza. Ma non solo. La Regione – ricorda Tomei -ha avviato per il monde della scuola una campagna di test sierologici gratuiti in farmacia proprio per mantenere un controllo costante sulla situazione sanitaria tra gli studenti, le famiglie e il personale scolastico”.
Per Tomei occorre quindi coniugare la ripresa della didattica in presenza, una modalità che risponde alle esigenze di socialità e di carattere formativo espresse dagli studenti, e la massima cautela nei comportamenti.
Il piano concordato con i dirigenti scolastici, Amo Seta, Prefettura e Regione prevede un orario scolastico unico in caso di presenza a scuola al 50 per cento come avverrà da lunedì e trasporti pubblici sempre al 50 per cento di capienza; in caso di una quota superiore di presenza a scuola sono previsti orari scaglionati.