Fides et Labor si allarga alle scuole cattoliche

Fides et Labor si allarga anche alle scuole paritarie di ispirazione cristiana presenti nel territorio diocesano, mettendosi a disposizione al fine di sostenerne la progettualità in campo didattico-educativo, in un momento in cui, in particolare a causa della pandemia, sono emerse nuove esigenze in questo ambito. Nella nostra Diocesi sono presenti 14 scuole dell’infanzia, parrocchiali o gestite da istituti religiosi e fondazioni.

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Da sinistra Stefano Cestari, monsignor Erio Castellucci, Giuseppe Torluccio, Claudio Cavazzuti e monsignor Ermenegildo Manicardi

Fides et Labor è un progetto di finanza sociale nato nel 2013, per volontà del Vescovo Francesco Cavina. E’ rivolto ad attività esercitabili nel territorio della Diocesi di Carpi – con un’apertura anche a quello limitrofo del modenese – che, a causa della crisi economica in corso, risultano escluse dal sistema del credito bancario per ragioni connesse alla mancanza di garanzie e a situazioni di precarietà, ma che intendono diventare economicamente autosufficienti e integrarsi nel tessuto sociale ed economico attraverso l’esercizio di un’attività lavorativa autonoma o già esistente. Si trattava, e si tratta, di importi, dell’entità massima di 15mila euro, in grado di coprire l’avvio di attività commerciali, di ristorazione, di sviluppo di servizi. Il fondo iniziale di 300mila euro è stato stanziato dalla Diocesi di Carpi; primo donatore, con 100mila euro, Papa Benedetto XVI, dopo la visita pastorale del 26 giugno 2012 a Rovereto sulla Secchia a seguito del sisma, poi via via la somma è aumentata grazie alla generosità di tanti.
“Fides et Labor – commenta Monsignor Erio Castellucci, Vescovo di Carpi – si caratterizza per il fatto che la garanzia è offerta dalla Diocesi, per cui il prestito è a fondo perduto. Se l’iniziativa va bene, il prestito viene restituito e il Fondo si rende disponibile a finanziare anche altri. Un circolo virtuoso, dunque. In questo anno, ma ancora prima che si profilasse il disastro della pandemia, avevamo fatto una riflessione in Diocesi su come rilanciare Fides et Labor, in base a quali prospettive. E’ un settore, quello delle start-up ma anche delle imprese già avviate, che richiede una continua creatività. Sentivo di recente in una conferenza di un economista dell’Università di Modena, che tra vent’anni l’80% dei lavori che ci sono adesso non ci saranno più, ce ne saranno di nuovi. Allora, la nostra idea, sorta all’interno di Fides et Labor, è proprio quella di riplasmare la proposta sulle necessità attuali. Ora tanto più, dato che a causa della pandemia ci saranno conseguenze di carattere lavorativo e professionale, che molto probabilmente richiederanno nuove partenze e un supplemento di creatività. A disposizione di questo intende mettersi il Fondo di Fides et Labor”.

Fides et Labor si allarga ora anche alle scuole paritarie di ispirazione cristiana presenti nel territorio diocesano, mettendosi a disposizione al fine di sostenerne la progettualità in campo didattico-educativo, in un momento in cui, in particolare a causa della pandemia, sono emerse nuove esigenze in questo ambito.
“Si tratta di un progetto specifico focalizzato su persone che intendono rimettersi in piedi e ripartire con un’attività lavorativa. Fides et Labor è un aiuto specifico ai progetti di lavoro di nuovi imprenditori, giovani che scommettono sul proprio futuro con un’attività d’impresa personale e specifica. In queste realtà non c’è solo il progetto, ma la “storia” delle persone cui si vuole restituire la speranza, così messa in crisi dalla pandemia. Proprio in quest’ottica si è deciso di estendere la platea dei possibili beneficiari, aprendoci alle scuole cattoliche. La scuola infatti – aggiunge Giuseppe Torluccio, presidente di Fides et Labor – è il naturale bacino d’utenza dove si formano le persone: dobbiamo coltivare l’entusiasmo dei giovani nell’intraprendere un percorso. Sarebbe un peccato non offrire loro questa opportunità. La scuola ci consente di intercettare chi vuole ripartire, magari con start up sulla formazione a distanza. Se la nostra società non investe sui giovani, l’intera popolazione non sarà destinata ad un futuro glorioso”.
Nella nostra Diocesi sono presenti 14 scuole dell’infanzia, parrocchiali o gestite da istituti religiosi e fondazioni.
“Realtà – sottolinea Claudio Cavazzuti della Commissione diocesana scuola cattolica – che stanno faticando in questi anni, sia per il calo demografico sia per le conseguenze della crisi economica. Credo tuttavia che, al di là delle difficoltà, si debba guardare a queste istituzioni con un’ottica positiva, in quanto luoghi dove si fa tanta innovazione nella didattica e c’è tanta progettualità. In questo credo sia evidente la sintonia con quanto si propone di sostenere Fides et Labor. Ecco allora che proporremo alle scuole, a seconda delle realtà e fasce d’età in cui operano – si ricordi che fra le scuole paritarie di ispirazione cristiana nella nostra Diocesi ci sono anche sezioni di nido, due scuole primarie e una secondaria di primo grado – di mettersi in gioco presentando dei progetti, con le stesse responsabilità richieste da Fides et Labor, per fare innovazione didattica. Perché si continui a coltivare quelle virtù cristiane, che non sono solo fondamento dell’identità delle nostre scuole, ma capacità che attualmente si chiedono anche al mondo economico, con un investimento particolare anche in competenze socio-affettive. Questi progetti sono investimenti a lungo raggio per Fides et Labor: i bambini di oggi saranno adulti fra qualche decina di anni, e chissà che, anche grazie a questa progettualità educativa, possano diventare gli imprenditori di domani.
 
Come funziona Fides et Labor?
Fides et Labor non è un vero e proprio microcredito, che come tale è sottoposto alla normativa bancaria. Per questo, al fine della concessione del finanziamento è necessario un intermediario finanziario, in questo caso la Banca Popolare dell’Emilia Romagna (Bper), che, in base a una convenzione, gestisce la parte relativa al prestito, erogando il denaro, senza interessi. Da un punto di vista tecnico, nello specifico, BPER gestisce il finanziamento e il piano di ammortamento dei beneficiari, rendicontando alla Diocesi l’utilizzo del fondo di garanzia Fides et Labor.
Uno specifico Consiglio Etico si preoccupa di valutare le finalità delle richieste e la loro sostenibilità economica. In caso di esito positivo, la banca eroga il prestito, che è, appunto, garantito dal Fondo della Diocesi.
Lapam offre, da sempre, la sua collaborazione, in vario modo, aiutando la commissione nella valutazione della bontà delle proposte e nella fase di “accompagnamento” dei progetti.
Elemento fondamentale dei progetti presentati deve essere la capacità di rimborso, in modo da alimentare nuovamente il Fondo di Fides et Labor e poter finanziare ulteriori progetti.
Dal 2013 a oggi i progetti presentati sono stati 80, 25 quelli approvati e finanziati. Il totale erogato per i 25 progetti finanziati è di oltre 270 mila euro, di cui l’80% è stato rimborsato.
Attualmente, il Fondo di Fides et Labor ammonta a poco più di 200mila euro, destinati ad aumentare perché ci sono progetti in fase di restituzione.
Le domande di finanziamento possono essere presentate all’indirizzo mail, che sarà comunicato a breve tramite i canali di informazione della Diocesi di Carpi.