Lupi che si avvicinano sempre più ai centri abitati: in un video sono stati immortalati due esemplari nelle campagne di Correggio. Sono i cosiddetti lupi ‘confidenti’ di cui sono state segnalate presenze nel reggiano, e che insieme alle specie ‘fossorie’ (cinghiali, istrici, nutrie) stanno provocando danni alle colture agricole con conseguenze gravi per l’incolumità degli animali domestici e degli argini di contenimento.
A metà settembre nel reggiano una vitella era stata sbranata in un’azienda agricola di Cavriago; un’altra in un allevamento di Bibbiano. In questa zona gli avvistamenti di esemplari di lupo sono diventati cosa frequente. All’indomani di quei due episodi le associazioni agricole erano state ricevute in Prefettura ed era intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi che aveva espresso preoccupazione e inviato una lettera al ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, sottolineando la necessità di approvare quanto prima il Piano d’azione nazionale inserendovi l’emergente tematica dei lupi ‘confidenti’ che sempre più spesso si avvicinano alle zone fortemente antropizzate e che creano ostilità e paura nei confronti della specie.
“Ritengo opportuno – sottolineava Mammi – che si individuino in ambito nazionale le strategie di approccio, il monitoraggio della loro presenza, delle eventuali modificazioni comportamentali e degli eventuali metodi dissuasivi da poter adottare così come avviene in altri Stati”.
A confermare la presenza di lupi in pianura è Ivano Chiapponi del Centro Recupero Animali Selvatici di Reggio: “ci sono dei branchi e anche dei lupi solitari che si sono spinti fino alla pedemontana per la presenza di prede”. Rappresentano un pericolo per l’uomo? “No, appena vedono una persona si allontanano e non la considerano una preda. Gli Enti preposti per intervenire sono la Provincia e il Wolf Apennine Center (Wac). La nostra presenza è richiesta solo in caso di animali feriti o in difficoltà”.
S.G.