Davanti alle montagne di terra e rifiuti che si osservano da via Valle, a Fossoli, alcuni cittadini si domandano, anche a fronte degli ottimi risultati di raccolta differenziata ottenuti con l’introduzione della tariffazione puntuale, non solo se l’allargamento della discarica con questo quarto lotto, fosse davvero necessario ma, soprattutto, cosa ci finisce dentro. Serpeggia infatti tra i fossolesi la preoccupazione che a essere interrati siano anche rifiuti pericolosi.
Il quarto lotto, lo ricordiamo, è stato realizzato in un’area posta tra l’attuale discarica e via Remesina: la capacità complessiva, comprensiva dei primi tre lotti esauriti, è di 925.000 metri cubi, con una superficie di circa 89mila metri quadri. “Con l’esaurimento dei primi tre siti, operativi dal 2003 al 2016 e con una capacità di 537mila tonnellate, – spiega il direttore di Aimag, Davide De Battisti – è stato necessario implementare l’area. I conferimenti nel quarto lotto sono iniziati nel 2018 e sinora hanno accolto 70mila tonnellate il primo anno, 40mila nel 2019 e 65mila tonnellate nei primi nove mesi del 2020. La capacità totale è di 325mila metri cubi (ovvero 276mila tonnellate) pertanto entro la fine del 2021 il sito si esaurirà”.
Vi vengono conferiti perlopiù sovvalli derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani degli impianti Aimag – “come ad esempio quanto raccolto dallo spazzamento stradale, i rifiuti cimiteriali e gli scarti provenienti dal nostro impianto di selezione meccanica, fazioni che incidono sul totale per circa il 12%”, prosegue De Battisti – e rifiuti speciali non recuperabili prodotti dalle aziende.
Speciali però non fa rima con pericolosi. In via Valle finiscono, ad esempio, scarti di plastica, legno, stracci… derivanti da attività produttive che, pur facendo la differenziata, producono una percentuale di rifiuti che non riescono separare e conferiscono alla rinfusa nei cassoni. “Rifiuti che rappresentano l’88% del totale, provenenti dal nostro territorio e da quelli limitrofi ma pur sempre in ambito regionale”, aggiunge il direttore.
Insomma la discarica di Fossoli non presenta alcuna pericolosità: “a volte girano dicerie, ma non viene interrato nulla di pericoloso”, assicura De Battisti. Ma cosa succederà alla fine del 2021 quando anche questo lotto si sarà esaurito?
Fossoli, definita la “pattumiera di Carpi” vedrà nascere ulteriori siti di stoccaggio rifiuti?
“E’ già in corso l’iter di autorizzazione per una riprofilatura del sito di Medolla: sarà quello a diventare il nostro impianto di smaltimento per i prossimi 5/6 anni. Fossoli da tempo è stato il sito di riferimento per il conferimento dei rifiuti della Bassa modenese, nei prossimi anni sarà quest’ultima a mettersi a disposizione dei comuni più a sud, Carpi compresa”. Dopodiché vedremo a chi passerà la palla.
Jessica Bianchi