Aumento di casi nel modenese, “Stiamo recuperando i ritardi sui tamponi ma il dato non è da sottovalutare”

Numero eccezionalmente alto probabilmente dovuto al recupero dei tamponi da refertare, ma l’andamento dell’epidemia è da analizzare su tempi più dilatati. Attualmente sono 3.107 i casi positivi al domicilio, mentre il 14 aprile, giorno di picco nella prima emergenza, erano 2.120.

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Un numero di casi molto superiore alla media degli ultimi giorni, che pure evidenzia una importante crescita dei positivi sul territorio. Sono 569 i casi comunicati oggi in provincia di Modena e sono probabilmente riferibili all’aumento del numero di tamponi effettuati giornalmente che ha causato un rallentamento anche nella fase di refertazione e conseguente segnalazione dati negli applicativi regionali. Dunque i dati riportati oggi risultano eccezionalmente alti, ma solo in un arco temporale più dilatato si potrà valutare se rappresentano il quadro reale dell’andamento della pandemia.

“Ciononostante – dichiara Davide Ferrari, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica – non possiamo sottovalutare l’impennata dei contagi segnalata anche a livello nazionale in questi giorni: i cittadini devono continuare a rispettare attentamente tutte le misure previste, non solo la mascherina ma l’igiene delle mani e il distanziamento, e rispettare le indicazioni nazionali relative alla limitazione dei contatti sociali. A livello domestico, nell’ambito familiare appunto, si rileva la maggior parte di contagi. Per questo è molto importante, al momento della notifica di positività, porsi immediatamente in isolamento dai propri familiari conviventi”.

Attualmente sono 3.107 i casi positivi al domicilio, mentre il 14 aprile, giorno di picco nella prima emergenza, erano 2.120. La sanità – chiarisce Ferrari – sta facendo il massimo sforzo possibile per la gestione dei casi positivi che dal punto di vista dell’assistenza domiciliare e della sorveglianza sanitaria è molto più impegnativa rispetto alla fase emergenziale dello scorso marzo. Stiamo facendo tutti gli sforzi organizzativi per far fronte ai ritardi e per cercare di contattare tutti nei tempi più brevi possibili. Non possiamo che chiedere ai nostri cittadini di aiutarci nel proteggere in tutti i modi le nostre comunità”.

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