L’epidemia ha ripreso a bussare alle porte delle case di riposo

Nel modenese sono già 51 i casi (dato aggiornato al 14 ottobre) emersi a seguito del piano straordinario di tamponi disposto dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl sugli ospiti e gli operatori di due Case Residenza Anziani, Villa Parco a Modena e Casa Serena a Sassuolo. E a Carpi?

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L’epidemia ha ripreso a bussare alle porte delle case di riposo, tra le strutture più duramente colpite nel corso della prima ondata: nel modenese sono già 51 i casi (dato aggiornato al 14 ottobre) emersi a seguito del piano straordinario di tamponi disposto dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl sugli ospiti e gli operatori di due Case Residenza Anziani, Villa Parco a Modena e Casa Serena a Sassuolo.

A Carpi sinora il virus non ha fatto ingresso nelle Cra (case residenza per anziani) ma il rischio che ciò accada, nonostante le rigide misure precauzionali adottate, è tutt’altro che inverosimile.

“Ben prima che venisse emanato questo nuovo DPCM – sottolinea Tamara Calzolari, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carpi – avevamo già strutturato dei protocolli precisi per mantenere alta la guardia. Gli operatori che entrano ed escono dalle strutture devono sottostare a regole precise e mantenere comportamenti adeguati per tutelare loro stessi e salvaguardare gli ospiti, persone fragili che dobbiamo difendere con ogni mezzo dall’infezione”. Inoltre, prosegue l’assessore, “l’Azienda Usl di Modena testa ciclicamente utenti e operatori, tramite test sierologico, per verificare che chi entra – e vive – tra quelle mura non vi porti alcun contagio. L’impennata di casi nelle Cra a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni ci ha però indotti a sollecitare l’azienda affinché esegua tali esami a intervalli ancor più ravvicinati”. Il tempo infatti gioco un ruolo fondamentale: “prima si intercettano eventuali positività prima si possono isolare i contatti e spegnere il focolaio senza che questo si allarghi troppo”. Il nuovo decreto emanato dal Governo darà poi un’ulteriore stretta alle visite da parte dei famigliari: “nessuno potrà entrare a parte rare eccezioni stabilite dalla direzione sanitaria delle strutture. Al momento – spiega Tamara Calzolari – stiamo incontrando i gestori, dalle cooperative sociali Domus e Gulliver all’Asp, per dotarci di linee condivise e uguali per tutte le nostre case residenza, ovvero Carpine, Quadrifoglio e Tenente Marchi. Sarà un sacrificio difficile ma necessario per tutelare la salute di persone già compromesse e delicate”. Sui Centri Diurni il Governo non ha dato indicazioni, pertanto, conclude l’assessore, “resteranno aperti con le modalità stabilite, ovvero a tempo pieno, tutti i giorni della settimana, all’insegna della massima prudenza. Gli anziani sono stati suddivisi in piccoli gruppi, secondo il principio delle sezioni bolla a scuola: non si incontrano tra loro e interagiscono con un solo operatore il quale si fa carico, in caso di bisogno, anche del trasporto”.

Jessica Bianchi

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