Farmacisti oltre il banco solo se in sicurezza

Nelle farmacie che aderiranno, studenti, genitori e insegnanti potranno sottoporsi su base volontaria al test sierologico rapido gratuito Sono state superate le preoccupazioni dei farmacisti rispetto alla sicurezza sanitaria come spiega la presidente di Federfarma Modena dottoressa Silvana Casale.

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E’ molto vicino l’accordo tra la Regione Emilia Romagna e le farmacie a cui ha rivolto l’invito alla collaborazione per l’autotest relativo alla rilevazione del covid-19 nella popolazione scolastica: dopo la riunione di giovedì 24 settembre, dovrebbe diventare ufficiale entro questa settimana e dare il via alla campagna di screening entro il mese di ottobre. Nelle farmacie che aderiranno, studenti, genitori e insegnanti potranno sottoporsi su base volontaria al test sierologico rapido gratuito Sono state superate le preoccupazioni dei farmacisti rispetto alla sicurezza sanitaria come spiega la presidente di Federfarma Modena, dottoressa Silvana Casale.
C’è preoccupazione tra i farmacisti per le questioni legate alla sicurezza sanitaria. Che cosa prevede l’accordo?
“Il tema della sicurezza è stato affrontato con grande attenzione: esiste un protocollo al quale attenersi per la sicurezza della popolazione e della farmacia. Le persone potranno accedere su appuntamento al fine di non creare assembramenti e addirittura il test potrà essere effettuato a farmacia chiusa qualora la farmacia non sia dotata di locali sufficienti o strutture adatte a ospitare persone in un determinato numero”.
La farmacia dovrà dedicare personale specializzato a questo tipo di servizio?
“Ovviamente sì ma si tratta comunque di un autotest e sarà il cittadino a effettuare questo test con l’assistenza del farmacista: il cittadino dovrà presentarsi munito di mascherina, sarà sottoposto alla disinfezione delle mani e alla misurazione della temperatura ed eventualmente la farmacia se lo riterrà opportuno potrà dotarsi di personale ausiliario, anche infermieristico”.
E’ scongiurato il rischio che la farmacia debba chiudere nel caso in cui venga riscontrata la positività di un test?
“E’ parte dell’accordo di cui stiamo parlando il fatto che la farmacia non chiuda qualora il test di un cittadino sia positivo. D’altronde la stessa popolazione sana che frequenta la farmacia può sottoporsi al test”.
Restano da definire gli aspetti della rendicontazione affinché, a fronte di un servizio offerto per conto della sanità pubblica, le farmacie non debbano rimetterci per l’allestimento degli spazi, l’acquisto di camici, tute protettive, dispositivi e materiale per la sanificazione. Dopodiché si verificherà quante aderiranno alla realizzazione della campagna di screening della Regione Emilia Romagna la cui intenzione è quella di rafforzare il lavoro di tracciamento dei positivi attraverso il test sierologico gratuito in farmacia per gli alunni delle scuole dell’Emilia-Romagna, per i loro genitori e per l’intero mondo scolastico.
Sara Gelli