Rugby, lo sport di tutti

Il Rugby Carpi invita tutti a mettersi in gioco e a provare a tenere tra le mani la palla ovale: “anziché organizzare un unico momento, onde evitare di creare assembramenti, diamo la possibilità a bambini e ragazzi di fare tre, quattro prove gratuite durante la settimana, naturalmente suddivisi per fasce di età. Dai 5 ai 42 anni sono tutti invitati, perché l’amore per questo sport non ha limiti”.

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Martin Jensen

Chi di noi non è rimasto incantato di fronte alla potenza della Haka, la danza maori eseguita dagli All Blacks all’inizio di ogni incontro? In fondo si sa, quando si pensa al rugby, la mente corre veloce alla Nuova Zelanda, dove la passione per la palla ovale si tramanda di generazione in generazione. Un amore quello per questa affascinante disciplina sportiva che sta crescendo sempre più anche nel nostro Paese, Carpi compresa, grazie all’entusiasmo e all’intraprendenza del Rugby Carpi. Molta strada è stata percorsa dopo i primi passi mossi nel 2009 e oggi la società carpigiana è diventata grande. Con un nuovo presidente e un direttivo rinnovato, il Rugby Carpi vuole fare bene e si pone obiettivi ancora più ambiziosi per l’annata sportiva alle porte.

“In un momento tanto incerto e complesso – spiega il neo presidente Stefano Bolognesi

Stefano Bolognesi

abbiamo puntato moltissimo sulla qualità e i risultati conquistati sul versante tecnico ci riempiono di orgoglio”.

Ad allenare la prima squadra, e a dare una mano sul fronte mischia anche nel settore giovanile, infatti, sarà l’argentino Pablo Moreta, mentre l’Under 18 verrà seguito dal neozelandese Martin Jensen: “Martin, che vive in Italia da alcuni anni, – prosegue Bolognesi – ha origini maori e dunque sarà in grado di trasmettere ai ragazzi non solo regole ma anche il proprio bagaglio valoriale, d’altronde sappiamo bene come questo sport sia profondamente legato alla cultura maori. Insomma, anziché ripiegarci su noi stessi o abbatterci a causa delle difficoltà imposte dalla pandemia, ci siamo impegnati a fondo per trovare nuove collaborazioni tecniche e offrire ai nostri ragazzi il meglio”.

Pablo Moreta

Tutti possono avvicinarsi a questo sport la cui bellezza risiede proprio nella sua “inclusività. Il rugby è per tutti. Maschi, femmine, magri, cicciottelli… non importa, c’è un ruolo per ciascuno. E’ uno sport divertente, con regole precise, di combattimento leale e prima di essere giudicato va sperimentato sulla propria pelle. Io ho iniziato ad avvicinarmici e a giocare a 16 anni quando mi sono reso conto che per il calcio ero del tutto negato, ed è stato letteralmente amore a prima vista. Sport di squadra, il rugby è l’ideale anche per chi ha qualche difficoltà a relazionarsi, a socializzare. E poi, diciamolo pure, correre da una parte all’altra del campo, permette a bambini e ragazzi di muoversi, di correre, di canalizzare al meglio tutte le proprie energie in un clima divertente e giocoso”.

La società, che non ha mai trascurato nemmeno la quota rosa, si rivolge a tutte le categorie, dall’Under 6 alla prima squadra militante in Serie C ma, sorride il presidente, “auspichiamo di riuscire a compiere un passaggio di categoria in un paio di anni perché possiamo contare su un team giovane e determinato a crescere”.

Per il mese di settembre, il Rugby Carpi invita tutti a mettersi in gioco e a provare a tenere tra le mani la palla ovale: “anziché organizzare un unico momento, onde evitare assembramenti e per mettere la sicurezza al primo posto, diamo la possibilità a bambini e ragazzi di fare tre, quattro prove gratuite durante la settimana, naturalmente suddivisi per fasce di età e seguendo alla lettera le direttive previste dalla normativa per tutelare la salute di atleti, famiglie e staff. Dai 5 ai 42 anni sono tutti invitati, perché l’amore per questo sport non ha limiti”.

Jessica Bianchi

 

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