Dedicato al tema macchine, il Festivalfilosofia 2020 è in programma a Modena, Carpi e Sassuolo dal 18 al 20 settembre. Prima edizione dopo la scomparsa di Remo Bodei, l’intero programma del festival costituisce un grato e commosso omaggio al suo pensiero e alle sue opere sul tema delle macchine. Giunto alla ventesima edizione, il format del festival prevede come sempre lezioni magistrali, mostre, spettacoli, letture, attività per ragazzi e cene filosofiche. Gli appuntamenti saranno quasi 150 e tutti gratuiti.
L’edizione 2020 sarà imperniata sulla parola chiave macchine. In oltre 40 lezioni magistrali saranno affrontate le varie declinazioni di questo tema, per far emergere le sfide poste da innovazione tecnologica e intelligenza artificiale a varie sfere del pensiero e dell’azione, dal lavoro alla salute, dalla politica alla vita di relazione, discutendone le prospettive e le implicazioni sociali ed etiche.
Dominio, sottomissione e libertà
In una prima pista si mostrerà come la questione delle macchine sia sempre connessa a una complessa relazione tra dominio, sottomissione e libertà. Umberto Curi (Tecnica – Tra dono e inganno; sabato 19 settembre alle 11,30 in Piazza Martiri) ricostruirà una genealogia greca della tecnica, nella sua ambivalenza di dono e inganno nel primo caso e per le conseguenze del prometeismo sui rapporti sociali nel secondo. Massimo Cacciari (Il lavoro dello spirito; sabato 19 settembre alle 17,30 in Piazza Martiri – diretta streaming da Sassuolo) discutendo di lavoro dello spirito ricostruirà una linea di relazione complessa tra sapere e potere, conoscere e fare, mentre Roberto Esposito (Macchinazione; venerdì 18 settembre alle 16 in Piazza Martiri), introducendo la categoria di “macchinazione”, mostrerà i crinali attraversati dal fare al decidere. In una prospettiva più storica, Vittorio Marchis (Meccanizzazione; venerdì 18 settembre alle 11,30 in Piazza Martiri) si soffermerà sulle diverse rivoluzioni della meccanizzazione. Poiché la tecnologia fornisce i mezzi, ma le economie stabiliscono gli obiettivi, Alessandro Aresu (Geopolitica – Capitalismo e sviluppo tecnologico; domenica 20 settembre alle 10 in Piazza Martiri) discuterà la questione geopolitica della concorrenza tecnologica mostrando come essa dipenda dalle forme di capitalismo praticate dai diversi player globali. Nelle questioni di dominio, Umberto Galimberti (Uomo-Macchina: come la guida è passata alla macchina; domenica 20 settembre alle 11,30 in Piazza Martiri) ricorderà come da tempo, nel rapporto tra uomini e macchine, la guida sia passata alle macchine.
Umani e artificiali
Se la questione dei corpi riguarda il campo del lavoro nel senso del crescente consolidamento di un regime “esosomatico” della produzione, il corpo si pone anche come confine tra naturale e artificiale, non nel senso di un dualismo, ma in quello, etimologico, di una comunanza, punto d’incontro tra i rispettivi limiti. Il corpo è il primo automa, come mostrerà Carlo Sini (Automa – L’uomo come macchina; domenica 20 settembre alle 17,30 in Piazza Martiri).
Coscienza, calcolo e intelligenza
Le macchine di ultima generazione sfidano il pensiero anche perché, essendo sostanzialmente non meccaniche, ma digitali, computazionali e “intelligenti”, chiedono di ripensare alcune facoltà essenziali dell’umano, quali l’idea di coscienza e di intelligenza. Roberta de Monticelli (Un nonsochè di architettante e armonico; sabato 19 settembre alle 16 in Piazza Martiri) argomenterà che, essendo la coscienza il fondamento vissuto dell’intelligenza, essa è di per sé inattingibile alle macchine. In una diversa vena, Michele Di Francesco (Mente estesa – Biologia, tecnologia e cultura; sabato 19 settembre alle 10 in Piazza Martiri) mostrerà che la mente umana ha la forma di una rete connettiva ed estesa, in modo prioritario rispetto alle stesse macchine intelligenti.
La vita come dato
Al cuore dell’odierna questione delle macchine vi è l’idea che la vita stessa come fenomeno naturale sia comprensibile in termini di un sistema di dati, facendo interpretare la vita come dato. Le tecnoscienze possono diventare vera e propria credenza millenaristica, là dove l’attesa della singolarità promette azzeramento delle malattie e potenzialmente immortalità tramite l’uploading dei dati cerebrali nelle macchine: le avventure di questa mentalità transumanistica saranno discusse da Mark O’Connell (Transumanesimo; domenica 20 settembre alle 16 in Piazza Martiri). In una diversa vena, Alberto Oliverio (Neurotecnologie – Il cervello tra neuroni ed elettrodi; domenica 20 settembre alle 21 in Piazza Martiri)si soffermerà su come il cervello possa venire potenziato tramite il ricorso a tecnologie interiorizzate che creano reti neurali miste, caratterizzate dalla collaborazione tra neuroni ed elettrodi. Stefano Massini (Elogio della vita dal vivo; sabato 19 settembre alle 22 in Piazza Martiri) tesserà un elogio della vita per ricordare che non è solo biologia, ma anche relazione sociale.
Capitalismo della sorveglianza
Più complessivamente, la prevalenza dei dati come fenomeno tipico della nostra epoca pone la questione del regime di sorveglianza che ne può derivare. All’esperienza del distanziamento che ha caratterizzato gli ultimi mesi, finendo per modificare le modalità del desiderio, sarà dedicata una riflessione di Massimo Recalcati (Desiderio; venerdì 18 settembre alle 17,30 in Piazza Martiri).
La lezione dei Classici
Paolo Galluzzi, (Galileo e la nascita della meccanica razionale; venerdì 18 settembre alle 10 in Piazza Martiri) attraverso Galilei, mostrerà l’avvento di una meccanica come scienza, in contrapposizione all’idea artigianale e pratica della meccanica.