A spasso tra uomini e robot

Festivalfilosofia - Mostre, cinema e narrazioni: cosa succede a Carpi. Grande attesa per l’arrivo della regista Liliana Cavani.

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Liliana Cavani

E’ Robot, parola che ha nelle sue radici il concetto di schiavitù e volontà di comando, a costituire il filo rosso che unisce le 4 proiezioni di film di fantascienza della rassegna cinematografica Noi, robot, a cura della Biblioteca Loria: lo spettatore sarà accompagnato in una Detroit degradata del Medioevo prossimo venturo, con la storia della resurrezione tramite ricostruzione di Robocop di Paul Verhoeven (Auditorium Loria, venerdì 18 settembre, alle 21). Nella proiezione di venerdì 18 settembre, alle 22.45, la supremazia del metallo sulla carne e una mutazione uomo-macchina assediano invece Tomoo Taniguchi, anonimo impiegato, nel film cult, estremo e cronenberghiano, Tetsuo di Shinya Tsukamoto. Sabato 19 settembre, alle 21, è il turno di Ex-Machina di Alex Garland, una pellicola di fantascienza psicologica costruita attorno a una creatura umanoide di pelle e circuiti, non dissimile dal Golem. Sabato 19 settembre, alle 22.50, chiude la rassegna Westworld di Michael Crichton, con i robot- umanoidi che si ribellano alle leggi della robotica. Mediante l’occhiale da lui escogitato, Galileo Galilei rese possibile allargare e prolungare artificialmente la visione naturale dell’uomo fino alle stelle, ma non solo. Con lui, si inscena lo scontro moderno tra scienza, cultura e potere. Liliana Cavani, che diresse nel 1968 Galileo, discuterà a Carpi, con Francesca Brignoli, del linguaggio del cinema e dei meccanismi del potere in Cinema: linguaggio del XX secolo (Piazza Martiri, venerdì 18 settembre, alle 22). Grazie ai materiali e ai contributi video del Fondo Cavani di Carpi, nell’esposizione La sguardo, il potere e la macchina. Il Galileo di Liliana Cavani si racconta il lavoro della regista nella messa a fuoco della figura dello scienziato, in aggiunta all’esperienza stessa della macchina-cinema (Palazzo Pio – Sala Cervi).

A ricordarci che il rapporto uomo-macchina deve prevedere l’Uomo come soggetto e la Macchina come oggetto, affinché le macchine siano davvero al servizio dell’uomo, è la mostra L’invenzione della medicina del lavoro dedicata a Bernardino Ramazzini e al suo atto istitutivo della medicina del lavoro nel 1700 (Musei di Palazzo Pio).

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