Goldoni SpA: depositato il piano concordatario

Il piano depositato oggi al Tribunale di Modena è da considerarsi un piano “base”, che ipotizza la cessione degli attivi aziendali di Goldoni anche separatamente e non in continuità aziendale. Tale piano, tuttavia, potrebbe costituire il punto di partenza per la realizzazione di un’operazione di cessione di un compendio aziendale omogeneo e in continuità, e in grado di consentire la piena valorizzazione degli attivi Goldoni e del proprio avviamento commerciale frutto di decenni di attività sul mercato.

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Goldoni SpA, parte del Gruppo Arbos controllato da Lovol Group, comunica di aver depositato oggi, 14 settembre, data di scadenza per la presentazione prevista dal Tribunale di Modena, il Piano concordatario relativo alla Società.
Il Piano è stato depositato prima dell’incontro indetto dal MiSE, previsto il 18 settembre, perché se Goldoni non avesse rispettato tale scadenza avrebbe rischiato di fallire, alla luce della pendenza di un’istanza di fallimento nei suoi confronti.
Il piano si propone di unire le esigenze di continuità aziendale e quelle del disimpegno dell’Azionista, aspetto divenuto necessario e inevitabile a seguito del perdurare dell’andamento economico aziendale negativo di Goldoni SpA.
A questo proposito, nel periodo immediatamente precedente al deposito del Piano, le attività dell’azionista sono state in larga parte dirette allo svolgimento di un processo strutturato di M&A, finalizzato all’identificazione di un investitore idoneo alla valorizzazione dell’avviamento di Goldoni e alla prosecuzione della continuità aziendale, al fine di preservare un marchio storico europeo nel settore delle macchine agricole e i livelli occupazionali.
Dal momento dell’acquisizione di Goldoni, l’azionista ha sempre supportato lo sviluppo dell’Azienda attraverso investimenti complessivi superiori ai 100 milioni di Euro, che hanno riguardato la trasformazione della linea di produzione, l’innovazione tecnologica e l’organizzazione aziendale. Lo stabilimento di Migliarina di Carpi ha registrato purtroppo perdite importanti (solo nel 2019 circa 20 milioni di euro, il 52% in più rispetto all’anno precedente, a fronte di un fatturato poco oltre i 40 milioni di euro), rendendo di fatto impossibile la prosecuzione dell’attività per il Gruppo Lovol.
In merito alla ricerca dell’investitore, nonostante gli sforzi profusi negli ultimi mesi, anche alla luce del contesto congiunturale sfavorevole derivante dalla contestualità dell’emergenza Covid e delle conseguenti incertezze di mercato, le manifestazioni di interesse ricevute non si sono ancora tradotte in offerte vincolanti che possano costituire una ferma base di riferimento per la presentazione del piano concordatario.
Per questa ragione, il piano depositato oggi al Tribunale di Modena è da considerarsi un piano “base”, che ipotizza la cessione degli attivi aziendali di Goldoni anche separatamente e non in continuità aziendale. Tale piano, tuttavia, potrebbe costituire il punto di partenza per la realizzazione – in stretto coordinamento e sotto la sorveglianza degli Organi della Procedura – di un’operazione di cessione di un compendio aziendale omogeneo e in continuità, e in grado di consentire la piena valorizzazione degli attivi Goldoni e del proprio avviamento commerciale frutto di decenni di attività sul mercato.
In questa direzione si deve interpretare l’impegno irrevocabile ottenuto da Arbos, controllante diretta di Goldoni, a trasferire, condizionatamente all’omologa del Concordato Preventivo, il marchio Goldoni alla Procedura, in modo tale da consentire la prosecuzione dell’attività e la valorizzazione del compendio aziendale in continuità. Prosecuzione che, nella deprecata ipotesi di fallimento di Goldoni, sarebbe tutt’altro che agevole ottenere, anche alla luce della attuale titolarità del marchio Goldoni in capo alla controllante Arbos a seguito della cessione avvenuta a titolo oneroso nel 2018.
Questo impegno costituisce una forma di supporto dell’azionista a favore di Goldoni, in quanto consente di riunire gli assets aziendali altrimenti presenti solo in forma frammentata in un compendio aziendale prontamente cedibile, e in assenza di corrispettivo a favore di Arbos.
Se Goldoni, come auspicabile, dovesse essere ammessa al concordato, l’attuale piano concordatario potrebbe pertanto consentire di continuare, sotto l’egida del Tribunale, ulteriori tentativi di sollecitazione di soggetti terzi potenzialmente interessati alla acquisizione di un compendio aziendale relativo a Goldoni (comprensivo del marchio), e con significative migliorie dal punto di vista della valorizzazione degli attivi e dei risvolti occupazionali.
Nella deprecata ipotesi di fallimento, la prosecuzione dell’attività aziendale di Goldoni in continuità sarebbe di difficile, se non impossibile realizzazione, con evidenti ricadute occupazionali, sia dirette che relative all’indotto, e forte depauperamento di un avviamento aziendale frutto di quasi cento anni di presenza e apprezzamento nei mercati e nelle aree geografiche di riferimento.
La Società conferma che parteciperà all’incontro indetto presso il MiSE in programma venerdì 18 settembre.

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