Il bilancio regala il sorriso al presidente Faglioni

L’attività di gestione finanziaria nel 2019 si chiude con grandi soddisfazioni per la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi: il patrimonio netto sale a 282,4 milioni di euro con un aumento di più di quattro milioni e dopo quattro anni di vacche magre. L’avanzo di esercizio ammonta a 9.721.154 euro, il valore più alto degli ultimi dieci anni.

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Corrado Faglioni ed Enrico Bonasi

“E’ un risultato di tutto rilievo. Una chiusura di Bilancio che ha portato grande euforia, a cui ha fatto seguito l’epidemia che costringe alla massima cautela affinché la Fondazione sia in grado nel futuro di assicurare il proprio sostegno e supporto al territorio”. Con queste parole il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Corrado Faglioni commenta la presentazione del Bilancio consuntivo dell’esercizio 2019 che sintetizza il lavoro di un anno per far fruttare al meglio l’ingente patrimonio dell’Ente al fine di assicurare un gettito adeguato alle necessità di intervento a favore del territorio.
L’attività di gestione finanziaria nel 2019 si chiude con grandi soddisfazioni: il patrimonio netto che nel 2018 era di 278 milioni cresce e sale a 282,4 milioni di euro con un aumento di più quattro milioni e dopo quattro anni di vacche magre. 
L’avanzo di esercizio ammonta a 9.721.154 euro (1.667.607 nel 2018), il valore più alto degli ultimi dieci anni. “Un risultato che è il frutto di un buon andamento dei mercati ma anche di uno strategico riposizionamento degli investimenti, deliberato a fine 2018” spiega il Presidente Faglioni.

L’elevata performance è stata possibile grazie all’ottimo rendimento della gestione degli investimenti finanziari pari al 4,13% (1,20% nel 2018) e avrà un impatto sulle erogazioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi: il Fondo per le attività d’istituto aumenta di due milioni e mezzo salendo da 6,689 milioni a 9, 264 milioni di euro. Per il presidente si tratta di un risultato molto significativo dopo cinque anni di prelievi che avevano assottigliato la consistenza del Fondo”.

Non solo. Grazie all’avanzo di esercizio 1,9 milioni sono destinati alla Riserva obbligatoria e 2,4 alla Riserva da rivalutazioni e plusvalenze.

Nei mesi finali del 2019, il Consiglio di Amministrazione ha poi cautelativamente privilegiato, ben prima che l’epidemia colpisse l’Italia, una maggiore liquidità, per un importo di oltre 85 milioni di euro, sia al fine di concretizzare i risultati generati sia per una prudente tutela del patrimonio. Tale strategia ha consentito di contenere l’impatto del successivo andamento negativo dei mercati finanziari globali, registrato in seguito alla pandemia. Sul fronte del sostegno al territorio, le risorse messe in campo nell’esercizio hanno consentito di realizzare 89 interventi a favore della comunità locale, per un ammontare complessivo di oltre 3,180 milioni di euro. L’ambito prioritario d’intervento resta la macroarea Arte, cultura e ambiente sia sotto il profilo delle risorse complessive assegnate (1.392.984,27 euro), sia in termini di numero di progetti (51). L’emergenza Covid 19 ha imposto uno slittamento del Piano triennale di investimenti 2020-2022 per la necessità di adeguare la progettazione all’attuale situazione: la Fondazione conferma la volontà di realizzare “strutture a servizio della comunità locale in particolare nei settori dello sviluppo economico, dell’alta formazione e della ricerca, ma anche in ambito sportivo e ambientale”.

Sara Gelli

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