La Due Ponti dà un calcio al virus

Scuola Calcio Due Ponti - Giovani entusiasti di poter tornare a fare sport all’aria aperta.

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Silvio Esposito e Francesco Cantore

Una voce fiera rotta dall’emozione. Il presidente della Scuola Calcio Due Ponti, Silvio Esposito, non riesce a nascondere tutta la propria soddisfazione nel rivedere i suoi ragazzi tornare a calcare il proprio curatissimo manto verde. Una società giovane e sana che annovera fra i propri ranghi oltre 120 ragazzi suddivisi in quattro selezioni, dai Piccoli amici (annate 2012-2014) sino agli Esordienti dell’annata 2008. Due turni d’allenamento quotidiano, sfruttando anche la chiusura anticipata delle scuole, e rigidissime regole anti contagio, apprezzate dai genitori e rispettate dai calciatori, sotto gli occhi attenti di allenatori e dirigenti. “Non si può raccontare a parole la luce che ho visto nello sguardo dei nostri ragazzi il giorno del primo allenamento. Parliamo di una situazione diversa da quella ordinaria – confida Esposito – ma nonostante ciò stiamo vedendo tanta maturità ed entusiasmo anche dai più piccoli. Sono piacevolmente stupito dalla rigida osservanza delle regole da parte di ragazzi così giovani. Proseguiremo con questa modalità sino alla fine del mese di giugno, con la speranza alla ripresa (verso fine agosto n.d.a) di poter finalmente permettere il ritorno alle classiche e stimolanti partitelle in famiglia”.

LA DIVISIONE DEL CAMPO IN SPAZI UNIPERSONALI E IL SUPERAMENTO DELLA PROBLEMATICA ASSICURATIVA – La chiusura ufficiale del mondo del dilettantismo non ha semplificato la vita alle associazioni: si sono ritrovate esposte al rischio della mancata copertura assicurativa garantita dall’affiliazione. In casa Due Ponti, l’aver realizzato per tutti i giovani atleti un doppio tesseramento con la Uisp, la cui stagione terminerà il prossimo 30 giugno, ha permesso di poter ritornare sui campi con garanzie piene. Un’attenzione alla sicurezza estesa anche sul campo: non ancora possibili i canonici allenamenti collettivi, la società ha provveduto a dividere il rettangolo verde in quadrati personali, all’interno dei quali i ragazzi effettuano i loro allenamenti e possono cambiare gli indumenti sudati al termine della seduta senza la necessità di accedere a luoghi chiusi come gli spogliatoi. Un’organizzazione minuziosa che ha permesso un primo passo verso il ritorno alla normalità, nel pieno rispetto delle vigenti norme di sicurezza.

“Nonostante gli inviti da parte di Federazione e Uisp nell’attivare un supporto psicologico per i ragazzi – conclude il presidente commentando l’eventuale contraccolpo psicologico per i più piccoli causato dal lockdown – ritengo che non vi sia migliore cura dell’aria aperta e del poter avere un pallone fra i piedi. Basta fare un giro nel nostro campo in occasione delle due sessioni di allenamento quotidiane: guardate come possono cambiare lo sguardo e l’espressione di un bambino con un pallone fra i piedi”.

Enrico Bonzanini