Via ai centri estivi ma con rigide procedure

La preoccupazione di garantire la sicurezza all’interno dei centri estivi rende tutto più complicato per i gestori e le famiglie ma l’intento è quello di permettere ai bimbi di vivere questa estate in modo sereno e divertente.

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Ingressi contingentati, gruppi diversi che non possono entrare in contatto tra loro, materiale igienizzato e soprattutto una gran mole di lavoro per gli educatori. Dopo che la Regione ha varato le linee guida per la riapertura dei centri estivi nella serata di martedì 25 maggio, i gestori sono al lavoro per trovare soluzioni. Resta poco tempo per chi ha deciso di accettare la sfida. L’applicazione del protocollo richiede uno sforzo organizzativo superiore rispetto agli anni scorsi con inevitabili conseguenze di tipo economico che i gestori stanno attentamente considerando soprattutto per il numero di educatori che dovranno essere disponibili per ogni gruppo a seconda dell’età: tra 3 e 5 anni un adulto ogni cinque, tra i 6 e gli 11 un adulto ogni sette, tra i 12 e i 17 anni un adulto ogni dieci ragazzi.

Le famiglie, anche quelle più in difficoltà, hanno a disposizione il Bonus Baby Sitter e i contributi del Bando Conciliazione vita-lavoro per accedere al servizio dei centri estivi.

Le mascherine saranno obbligatorie sia per gli operatori sia per i bambini che dovranno esserne provvisti all’ingresso mentre ai genitori verrà chiesto conto della salute dei propri figli nel momento del triage.

“Per garantire la sicurezza i costi sono più che raddoppiati ma – afferma Simone Ghelfi direttore dell’Ufficio Pastorale giovanile – le parrocchie si stanno organizzando e l’Oratorio cittadino Eden ospiterà il Centro estivo delle elementari, quello delle scuole medie e le proposte di supporto allo studio e ai compiti del Centro Up-Prendo. Si parte dal 15 giugno e all’Oratorio c’è disponibilità di spazio. Da sempre la nostra proposta è rivolta anche ai ragazzi delle medie e del primo ciclo delle superiori perché in città non ci sono proposte pensate specificamente per loro. Il protocollo regionale consente il coinvolgimento di volontari (di almeno 16 anni) opportunamente formati che operano sotto la supervisione del responsabile sebbene non concorrano alla determinazione del rapporto numerico del gruppo. Su questa esperienza da sempre formativa per gli adolescenti hanno insistito anche i vescovi dell’Emilia Romagna nella nota ORAinsieme: dare casa al futuro. La parola d’ordine resta la sicurezza per prevenire i contagi ma la volontà di partire c’è”.

Nonostante le difficoltà legate a questo particolare momento “il consiglio direttivo del CSI Carpi ha deciso ugualmente di proporre i centri estivi per la fascia d’età 6-11 anni a partire dal 15 giugno presso la Parrocchia di Santa Croce, le scuole Leonardo Da Vinci, don Milani e Anna Frank” precisa la responsabile Samantha Loschi. Sono aperte le preiscrizioni e gli orari ricomprendono diverse possibilità: full time dalle 7.30 alle 18.30 oppure dalle 8 alle 16; part time solo al mattino o solo al pomeriggio. “Tutte le iscrizioni verranno gestite dalla segreteria a cui si accede su prenotazione ma tutta la documentazione è disponibile online. Se si raggiunge un numero minimo di richieste attiveremo anche il servizio mensa”.

Anche la Polisportiva Nazareno è pronta ad aprire i centri estivi per la fascia d’età 6-11 anni presso il Circolo Arcobaleno di Santa Croce, al Palazzetto dello Sport Ferrari e alla palestra della Scuola media Focherini. “Iniziamo l’8 giugno, come concesso dalla Regione Emilia Romagna e proponiamo un part time solo al mattino. Stiamo valutando gli ultimi dettagli, come il servizio mensa ma direi che siamo pronti” conferma Andrea Pavarotti della Polisportiva Nazareno.

La preoccupazione di garantire la sicurezza all’interno dei centri estivi rende tutto più complicato per i gestori e le famiglie ma l’intento di tutti è quello di permettere ai bimbi di vivere l’estate in modo sereno e divertente.

Sara Gelli

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