Fare un tuffo in piscina, da sabato 30 maggio, sarà finalmente possibile ma l’apertura si annuncia tutt’altro che semplice, come ammette il direttore dell’impianto natatorio di Carpi, gestito da Coopernuoto, Luca Paltrinieri.
“Abbiamo scelto di intraprendere la strada della gradualità per poterci così attenere in modo scrupoloso a tutte le direttive dell’ordinanza regionale, garantire la massima sicurezza degli utenti e scegliere come gestire questa situazione straordinaria anche sulla base dell’evoluzione della curva dei contagi”.
Al momento, ad aprire completamente sarà solo “l’impianto esterno, mentre per quanto riguarda l’interno, renderemo fruibile una sola vasca, quella da 1,20 mt, accessibile solo ed esclusivamente per il nuoto libero. La corsistica, infatti, resta sospesa ma l’intenzione è quella di ripristinare i corsi di fitness a partire dall’8 giugno. Garantiti anche i percorsi per le persone affette da disabilità. Poi, strada facendo, valuteremo se e come incrementare l’offerta e quali misure adottare”.
Insomma, parola d’ordine, prudenza, perché, come aggiunge Paltrinieri, “di fronte a noi vi sono numerose incognite e gli scenari possibili sono tutt’altro che definiti. Ad oggi non abbiamo certezze: la cittadinanza verrà? Quanti saranno gli utenti? Noi dal canto nostro dobbiamo essere in grado di far fronte a ogni evenienza, così come siamo costretti a confrontarci col tema della sostenibilità economica dell’impianto”. Rinunciare alla stagione estiva in attesa di conoscere quali saranno gli sviluppi legati alla diffusione del virus in città rappresenta però l’estrema ratio: “stiamo lavorando alacremente per offrire l’offerta migliore in completa sicurezza”.
Ed è proprio per tutelare la salute di tutti che verranno introdotte delle regole rigorose: dall’ingresso contingentato del pubblico all’uso obbligatorio delle mascherine negli ambienti chiusi e in quelli all’aperto dove non è possibile mantenere il distanziamento di un metro. Per ogni persona saranno previsti 7 metri quadri in acqua e 1,5 nel prato esterno. Per quanto riguarda gli ombrelloni, dovrà essere assicurata una superficie minima di 12 metri quadrati a paletto. Si potranno usare gli spogliatoi dove, in osservanza dei protocolli vigenti, verrà dimezzato il numero di docce disponibili per evitare assembramenti. E poi, disinfezione continua e profonda di locali e attrezzature.
Nell’era del Covid-19 tornare a sguazzare in piscina non è proprio una passeggiata ma con rispetto e senso di responsabilità, un tuffo nel blu non ce lo toglie nessuno!
Jessica Bianchi