Una Festa del Patrono, quella di quest’anno, profondamente segnata dall’emergenza Covid-19. La festa popolare per antonomasia, che sa coniugare valori spirituali e culturali, nel nome del santo di Carpi, San Bernardino da Siena, non prevederà i consueti momenti di incontro e convivialità ma solo le celebrazioni liturgiche.
“Tutto il calendario di eventi è stato sospeso. Avevamo organizzato un format sulla base degli ultimi due anni, ma arricchito di interessanti novità. Siamo ovviamente dispiaciuti, però al tempo stesso siamo già pronti per realizzare un programma ancora più ricco per il Patrono 2021”, spiega Paolo Leporati, presidente del Comitato Festa del Patrono.
“In questo periodo così difficile – ha aggiunto il sindaco Alberto Bellelli – vediamo cambiare non solo le nostre abitudini ma anche quelli che erano i nostri programmi, come è accaduto per la Festa del Patrono. Un calendario dunque ridotto ma non per questo meno importante. Inoltre non mancheranno momenti di riflessione su quello che sarà il Patrono 2021. L’importante, in questa crisi, è restare uniti come comunità”.
Mercoledì 20 maggio, Patrono della Città e della Diocesi di Carpi, sono previste tre messe in Cattedrale. Alle 9 quella presieduta dal vicario generale, monsignor Ermenegildo Manicardi; alle 11, la celebrazione con l’amministratore apostolico, monsignor Erio Castellucci e, infine, alle 20.30, il Pontificale del Patrono sarà presieduto dal Cardinale Matteo Zuppi alla presenza delle autorità cittadine con diretta su TvQui (canale 19 del digitale terrestre). I fedeli potranno partecipare alle celebrazioni secondo le norme previste dalla Diocesi in base al Protocollo firmato da Conferenza Episcopale Italiana e Governo.
“Le tre messe previste per il giorno del Patrono rappresentano un modo per esprimere la nostra Fede e la nostra speranza. Durante la celebrazione delle 11 e delle 20.30 saranno infatti battezzati due adulti e una bambina nata durante la pandemia. Abbiamo vissuto le fatiche, le solitudini e anche la morte, ma la vita c’è ed è abitata dalla Grazia di Dio. Ciò è alla base della Santità, come hanno dimostrato San Bernardino da Siena e il Beato Odoardo Focherini”, ha commentato Don Luca Baraldi, co-presidente del Comitato culturale diocesano.
Il 20 maggio, dalle 12 alle 19, saranno esposte alla venerazione del popolo le reliquie di San Bernardino da Siena e del Beato Odoardo Focherini. Inoltre, per tutto il giorno, presso gli altari laterali, sarà possibile accostarsi al sacramento della Confessione.
“Sei secoli fa – conclude monsignor Castellucci – San Bernardino da Siena percorreva le nostre terre, seminando abbondantemente il Vangelo. La sua fama di predicatore era così diffusa, che il solo annuncio della sua presenza riempiva le piazze. Mise tutto se stesso al servizio del ‘Nome di Gesù’, parlando da uomo studioso e colto sia al cuore sia alla mente. Oggi non possiamo ancora radunarci nelle piazze, ma possiamo lasciarci conquistare dal ‘Nome’ di Gesù, che racchiude la parola ‘salvezza’. Abbiamo scoperto in questi mesi, se mai ce ne fossimo dimenticati, che siamo fragili, esposti, poveri. Ci eravamo illusi di essere inattaccabili, di tenere in mano la nostra sorte; il virus ci ha dimostrato che, come dicono i Salmi, siamo come il fiore e come l’erba del campo. Abbiamo bisogno di salvezza, di un senso nella vita, di persone che testimoniano la dedizione al prossimo e la fiducia in Dio. San Bernardino è più che mai attuale, con il suo invito ‘di piazza’, cioè a tutti i cittadini, a ritrovare il bisogno di essere salvati e la via del Salvatore”.