Nei momenti difficili, la comunità si stringe attorno ai propri valori e si fa forza, insieme. Fino a diventare squadra, aiutandosi l’un l’altro per superare le difficoltà. Ne è esempio ciò che è successo a Carpi, dove la raccolta fondi promossa dall’Associazione Buona Nascita Onlus ha permesso di donare materiale prezioso all’Azienda USL di Modena per l’Ospedale Ramazzini per oltre 65.000 euro. Una corsa alla solidarietà che ha contagiato quasi 400 soggetti, tra privati, associazioni, aziende, professionisti, provenienti dai diversi mondi della società civile, grazie ai quali sono state acquisite e messe a disposizione degli operatori sanitari del Ramazzini dispositivi di protezione individuale e strumentazione importante per migliorare l’assistenza ai pazienti.
“C’è stato un dialogo intenso e continuo con i colleghi dei reparti Covid – spiega Roberta Copelli, presidente di Buona Nascita Onlus e dietista dell’Azienda USL di Modena –, che mi segnalavano ciò che poteva essere utile. Partendo dalle priorità, abbiamo acquistato e donato 6.600 cuffie, 3.700 mascherine FFP2, 1.700 tute protettive, 3.250 sovrascarpe, 600 occhiali protettivi e ancora, casacche, pantaloni e visiere. Successivamente l’attenzione si è concentrata sull’assistenza al paziente, con strumentazioni importanti per migliorarla, come pulsossimetri, saturimetri, pompe a infusione e farmaci”.
L’iniziativa della Buona Nascita Onlus ha permesso al Ramazzini di contare su risorse preziose, nel momento più difficile per tutto il sistema sanitario: per questo alla presidente Copelli, all’intero consiglio direttivo dell’associazione, ai volontari dell’associazione e a tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi, va il grande ringraziamento da parte della Direzione dell’Azienda USL di Modena: “La straordinaria partecipazione a questa iniziativa a favore dell’Ospedale di Carpi è la riprova della generosità di questo territorio, che ad ogni occasione non fa mancare il proprio contributo. Una straordinaria dimostrazione di solidarietà e attaccamento alla sanità locale”.