Il Carpi merita più di chiunque altro la Serie B: lo dice la Uefa

Il campionato di Serie C si appresta a chiudere i battenti della stagione in corso. Nella riunione di Lega, prevista giovedì 7 Maggio, tutti i club saranno chiamati a esprimere il proprio voto in merito al destino di questo campionato 2019-2020.

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Il campionato di Serie C si appresta a chiudere i battenti della stagione in corso. Nella riunione di Lega, prevista giovedì 7 Maggio, tutti i club saranno chiamati a esprimere il proprio voto in merito al destino di questo campionato 2019-2020. La fronda dei contrari al ritorno in campo possiede attualmente una maggioranza bulgara e dovrebbe senza alcun problema riuscire a far valere, in senso definitivo, le proprie ragioni. Fra chi invece attualmente propenderebbe per riprendere, solo ed esclusivamente se vi fossero tutti i criteri di sicurezza possibili, c’è anche il Carpi.

MEDIA PUNTI COME UNICO CRITERIO DI SCELTA EQUO ED UFFICIALE – L’eventuale conclusione della stagione, con ampio anticipo rispetto al termine della regular season, vedrà un inevitabile ricorso a decisione d’ufficio per decretare sia le promozioni verso la Serie B che le retrocessioni fra i Dilettanti. In questo momento la posizione più solida è quella di Monza, Vicenza e Reggina, tutte e tre saldamente prime nei rispettivi gironi, e quindi di diritto da considerare, già ora, correttamente promosse in Cadetteria. Ma la quarta? Ecco su questo ultimo punto il rischio è quello di scatenare un vero e proprio putiferio. Carpi, Bari, Padova e altre compagini più defilate premono per l’accettazione della loro candidatura. Seguendo i parametri resi noti dal presidente Aleksander Ceferin dalla Uefa (massimo organismo di governo del calcio europeo) la scelta fra le tutte le varie contendenti, alle quali grazie al caos generato dalle passate dichiarazioni del presidente della Lega C Francesco Ghirelli si sono aggiunte anche Catanzaro e Monopoli, si restringe a una sola realtà: il Carpi.

Le analisi e le teorie alternative sono pura utopia o un tentativo, nemmeno molto celato di sovversione dei verdetti del campo. Che si consideri la totalità delle giornate disputate, o il solo girone d’andata (per evitare una media punti da effettuare con un numero di giornate non equivalenti) il Carpi è, per distacco la migliore. Bari, Reggiana, Carrarese, Padova e via via tutte le altre sono indiscutibilmente dietro. Per questo motivo hanno fatto discutere, fra le tante, le dichiarazioni rilasciate dal noto avvocato Mattia Grassani, il quale aveva posto nella sua classifica ideale il Bari come “miglior seconda”, proponendo “criteri alternativi”. Non solo i galletti, nelle cui fila militano vari ex biancorossi emiliani (Alessio Sabbione, Raffaele Bianco e il Dg Matteo Scala), sono arrivati allo stop con una media punti inferiore, ma sono stati protagonisti di un fallimento due stagioni orsono che, in termini di “ranking”, non può non essere tenuto in considerazione.

Questa la classifica delle migliori seconde (e terze) dei tre gironi di Serie C: Carpi 2,038; Reggiana 2,037; Bari 2,0; Monopoli 1,9; Carrarese 1,66; Renate 1,59.

La corretta applicazione delle norme imposte dalla Uefa, in caso di ufficiale chiusura del campionato 2019-2020, sarebbe una bella iniezione di fiducia verso un calcio che nell’ultima decade ha progressivamente perso molta della sua credibilità. Senza voler scomodare il ciclone Calciopoli, nelle ultime stagioni Serie B e Serie C sono state protagoniste di varie vicissitudini che poco o nulla hanno a che vedere col calcio giocato e annessi verdetti di campo. Motivo in più per perseguire la via ufficiale, evitando di prestare il fianco a giochi di palazzo che andrebbero a creare nuovi spiacevoli precedenti a cui appellarsi in ambito di Giustizia Sportiva.

Enrico Bonzanini

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