Mascherine: la deputata Lorenzin in prima linea per un costo più equo

Si è tenuto l’incontro tra i rappresentanti del progetto Carpi Fashion System, Legacoop Estense e alcune aziende con la Deputata Beatrice Lorenzin, eletta alle ultime elezioni nel collegio uninominale di Modena.

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Beatrice Lorenzin

Si è tenuto l’incontro tra i rappresentanti del progetto Carpi Fashion System, Legacoop Estense e alcune aziende con la deputata Beatrice Lorenzin, eletta alle ultime elezioni nel collegio uninominale di Modena. Tema del confronto, le problematiche delle aziende del Distretto del tessile-abbigliamento che, avendo scelto di riconvertire temporaneamente la propria attività alla produzione di mascherine e dispositivi di protezione individuale (DPI), si sono trovate a sostenere, tra analisi e produzione costi che difficilmente potrebbero essere anche solo coperti qualora venisse applicato a tutte le modalità di vendita di mascherine il prezzo di 50 centesimi annunciato dalle autorità nazionali, tanto che Carpi Fashion System ha promosso un bando di 50mila euro, messi a disposizione dalla Fondazione CR Carpi, proprio per finanziare parte delle spese necessarie a effettuare analisi che occorrono alle aziende per ottenere l’accreditamento.
Una cifra, quella dei 50 centesimi, che se applicata senza tener conto delle diverse tipologie di mascherine, in primis la differenza tra monouso e lavabili, rischierebbe di penalizzare ulteriormente un settore tra i più colpiti dallo stop generalizzato alle attività, resosi necessario al fine di contenere l’epidemia di COVID-19. Si aggiunga poi che non tutti i dispositivi sono uguali, sia per qualità dei materiali che per performance e possibilità di utilizzo nel tempo, e differenti sono anche i percorsi certificatori degli stessi.
Dopo aver ascoltato e interloquito con i rappresentanti di Carpi Fashion System, la Deputata Beatrice Lorenzin si è impegnata a portare le istanze degli imprenditori nelle sedi competenti: “l’esperienza di questi mesi ci ha mostrato come sia importante garantire per il Paese capacità di autosufficienza nella produzione di ausili di sicurezza, vale per approvvigionamento delle mascherine o dei ventilatori così come di alcune materie prime per la realizzazione dei test. Per questo dobbiamo fare in modo che la produzione italiana sia sostenibile per le imprese che non possono competere con il mercato del lavoro asiatico. Mi farò relatore con i colleghi del Pd delle criticità che ci ha presentato la filiera”.
A ribadire l’impegno del territorio è invece l’assessore all’Economia del Comune di Carpi, Stefania Gasparini: “avevamo annunciato che avremmo attivato tutti i contatti possibili, a livello nazionale, per far presente il problema e trovare le opportune soluzioni. La salute dei cittadini è un punto fermo imprescindibile, così come la tutela dei soggetti che per diversi motivi non sarebbero in grado di acquistare mascherine a un prezzo maggiore, tuttavia anche la salute economica di un territorio e gli sforzi delle aziende che ne costituiscono la spina dorsale debbono essere tenuti in debita considerazione. Per questo ringraziamo Beatrice Lorenzin per l’attenzione che ci ha dedicato, e continueremo senza esitazione a operare perché, insieme alla tutela della salute pubblica, si ascoltino e recepiscano anche i segnali d’allarme del tessuto economico”.

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