In Emilia-Romagna sono 22.184 i casi di positività al Coronavirus, 350 in più di ieri. Aumentano le guarigioni: 289 le nuove registrate oggi. I test effettuati hanno raggiunto quota 121.220, 4.394 in più rispetto a ieri.
Complessivamente, 9.166 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (118 in più rispetto a ieri). 296 i pazienti in terapia intensiva: 13 in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-96).
Le persone complessivamente guarite salgono a 5.635 (+289): 2.233 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 3.402 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Si registrano 62 nuovi decessi: 30 uomini e 32 donne. Complessivamente in Emilia-Romagna sono arrivati a 2.965. I nuovi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 10 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 14 in quella di Bologna (1 nell’imolese), 2 in quella di Ferrara, nessuno in provincia di Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (2 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; nessun decesso di persone di fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio: 3.299 a Piacenza (25 in più rispetto a ieri), 2.768 a Parma (43 in più), 4.217 a Reggio Emilia (127 in più), oggi Modena raggiunge quota 3.340 (39 in più), di cui 7 a Carpi che giunge a 453 positivi e dove è morta 1 persona (i decessi in città sono già 47), 3.325 a Bologna (58 in più), 354 le positività registrate a Imola (2 in più), 759 a Ferrara (15 in più). In Romagna sono complessivamente 4.122 (41 in più), di cui 921 a Ravenna (11 in più), 796 a Forlì (16 in più), 600 a Cesena (come ieri), 1.805 a Rimini (14 in più).
“Mentre ci prepariamo a riavviare la sanità – ha sottolineato il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi – per garantire le cure necessarie a tutti i malati, continueremo a mantenere parte dei Reparti Covid per tenere i percorsi dei malati separati e per non avere più focolai dentro agli ospedali perché questo è il primo fallimento.
In questo modo non ci faremo più cogliere di sorpresa da una malattia giunta con una forza dirompente. Quindi terremo guarniti i nostri bastioni”.